Gallerie d'arte contemporanea a Bologna e Firenze
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Le gallerie d'Arte di Bologna e Firenze

Dove vedere arte contemporanea

Passato, futuro, e tutta l'energia del presente: una complessa varietà di città, accomunate da una ricca tradizione storica e da una grande vitalità. 

Nomi storicizzati e giovani proposte, maestri dell’arte italiana ed esordienti attivi nel contesto internazionale. E poi tutti i linguaggi, dalla pittura all’installazione, dal disegno alla scultura, alla fotografia e al video, in un flusso di aritmie inesauribili: in questa panoramica sul sistema delle gallerie d’arte contemporanea attive a Bologna e a Firenze (con estensione a Pistoia e Prato) c’è davvero un’ampia complessità di proposte, scelte, ambiti, per tutte le tipologie di pubblico e di collezionismo.

Bologna città del contemporaneo

Bologna conferma la sua attitudine di città del contemporaneo: d’altronde è in questo tessuto che è germogliata Arte Fiera, in anni in cui ha mantenuto lo scettro di unico avamposto per il mercato del contemporaneo in Italia e non solo. Insieme al museo Mambo, fra gli imperdibili musei da visitare a Bologna, le gallerie oggi alimentano il ritmo di questa città e non a caso nel weekend della fiera restano aperte anche fino a tardi, proponendo un palinsesto articolato di attività, performance, talk e altri momenti di approfondimento. A Bologna non mancano gli indirizzi storici, come De’ Foscherari, luogo sacro della storia dell’arte, per due mostre ormai epiche che da sole basterebbero a eternare la memoria di questo luogo: la collettiva dell’Arte povera nel 1968, nata anche grazie al rapporto tra Concetto Pozzati e Germano Celant (che consentì all’artista bolognese di ordinare una personale in quello stesso periodo alla Bertesca di Genova), e Ghenos Eros Thanatos nel 1974, che un gigante della critica militante di quel tempo, oggi un po’ dimenticato, Alberto Boatto, curò con intenso impegno e lungimiranza. E poi ci sono le nuove proposte, anche se ormai consolidate, come P420.

Galleria d’Arte Maggiore

Maestri storicizzati e nuovi nomi dell'arte contemporanea

Nata nel 1978 su iniziativa di Franco e Roberta Calarota, dal 2011 la Galleria d’Arte Maggiore è diretta dalla figlia dei fondatori, Alessia. In questi anni vi sono transitate opere di alcuni tra i grandi maestri della storia dell’arte, da Georges Braque a Marc Chagall, da Gino Severini a Miró e Moore, in un’alternanza continua tra mostre personali e collettive di ricognizione. Non è mancata l’attenzione al panorama italiano e a un nome imprescindibile per l’arte del Novecento a Bologna, Giorgio Morandi, omaggiato proprio un anno fa con una mostra di sue opere affiancate da sculture concepite ad hoc da Bertozzi & Casoni, che in questa galleria hanno esordito negli anni Ottanta, in un dialogo profondo tra silenzi e giochi di luce sulla materia. Tra i nomi di riferimento, anche Sissi (partecipante al 9° Premio Cairo), protagonista di una personale. (Via D’Azeglio 15, www.maggioregam.com).

Tornabuoni

Grandi protagonisti dell'arte italiani e stranieri

È uno degli indirizzi di riferimento da non mancare: la galleria Tornabuoni, fondata nel 1981 da Roberto Casamonti, oltre alla sede madre di Firenze negli anni ha aperto anche a Milano, Forte dei Marmi, Crans Montana, Parigi e Londra. Tra gli italiani sui quali la galleria si è particolarmente concentrata: Giacomo Balla, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio e molti altri, ma non sono mancati i progetti dedicati a nomi storicizzati di altre aree, da Miró a Picasso, da Warhol a Christo. Intensa anche la partecipazione alle fiere internazionali, tra cui Frieze Masters Londra, Tefaf Maastricht, Art Basel Miami e Fiac Parigi. Tra le mostre più recenti, un’antologica su Alberto Biasi, con opere storiche dalla raccolta privata del maestro del Gruppo N, mentre nella sede parigina della galleria è stato reso omaggio a Emilio Isgrò. (Lungarno Benvenuto Cellini 3, www.tornabuoniart.com).

Adiacenze

Spazio multifunzionale a Bologna per giovani artisti

Nel gennaio 2010 il duo composto dalla storica dell’arte Daniela Tozzi e dall’esperto di architettura e design Amerigo Mariotti fonda Adiacenze, con l’idea di concepire «un contenitore attivo, punto d’incontro dinamico dove giovani artisti provenienti da differenti ambiti si confrontino e collaborino in progetti multidisciplinari». Mostre, laboratori, workshop: la programmazione di Adiacenze è certamente intensa e plurale. Tra i progetti espositivi recenti, una doppia personale di Sara Lorusso e Adelisa Salimbasic e una personale di Eléonore Griveau nata in seguito a una residenza dell’artista francese nel territorio bolognese, autentica esplorazione sul rapporto tra Bologna e l’acqua restituita con sculture e altre opere. (Vicolo Spirito Santo 1, www.adiacenze.it).

AF Gallery

Focus sull'arte degli anni '80-'90

Concentrata soprattutto sul lavoro degli artisti italiani attivi sin dagli anni Ottanta e Novanta, AF Gallery si interessa anche ai pionieri un po’ trascurati dal sistema dell’arte nazionale, come Gianni Emilio Simonetti e Nanni Balestrini. Da Vincenzo Cabiati ad Amedeo Martegani, da Maurizio Arcangeli a Giancarlo Norese e Andrea Salvino, la galleria lavora con artisti impegnati su differenti fronti della ricerca, dalla pittura all’installazione, all’arte relazionale. E lo fa anche partecipando a fiere – in particolare Arte Fiera di Bologna e Artissima – e sostenendo progettualità editoriali. Tra i progetti più recenti, la mostra di Norese con Filippo Falaguasta e le personali di Maurizio Arcangeli, dedicata ai suoi segni evocativi installati nello spazio della galleria, e di Andrea Salvino, raffinato autore di dipinti in grado di decrittare la memoria delle immagini tratte da cartoline e altri reperti provenienti dal passato. (Via Dei Bersaglieri 5/E, www.af-artecontemporanea.it).

Car Drde

Programmazione artistica internazionale e ricercata 

Interni in stile industrial, pareti dal profilo grezzo e una programmazione che contempla artisti italiani e internazionali, soprattutto giovani che raramente si rintracciano nel calendario di altre gallerie italiane. Car Drde, la galleria avviata nel 2013 da Davide Rosi Degli Esposti (le sue iniziali suggeriscono parte del nome della galleria), è tra le realtà più stimolanti della scena bolognese per la capacità di articolare nuove proposte. Basti pensare ai giovani italiani come Alberto Scodro, Giulio Saverio Rossi, Elia Cantori e David Casini, ma anche a nomi internazionali come Alexis Teplin, Damien Meade e Nebojša Despotović. (Via Azzo Gardino 14/A, www.cardrde.com).

De’ Foscherari

Mostre d'arte che hanno fatto la storia

La storia della Galleria De’ Foscherari è strettamente legata ad alcune mostre che hanno contribuito alla rivoluzione dell’arte del nostro tempo. Basti pensare alla collettiva dell’Arte povera curata da Germano Celant nel 1968 e alla paradigmatica mostra Ghenos Eros Thanatos curata da Alberto Boatto nel 1974. Ma la storia continua e le mostre anche e De’ Foscherari in questi decenni è stata in grado di rinnovarsi, pur mantenendo ferma una stretta collaborazione con gli artisti degli anni Sessanta, da Pier Paolo Calzolari a Mario Ceroli, da Claudio Parmiggiani a Gianni Piacentino e Gilberto Zorio. Tra gli altri artisti legati alla galleria, anche Nunzio, Luigi Mainolfi e Sophie Ko, finalista del 19° Premio Cairo e la più giovane di tutta la scuderia. Tra le mostre recenti più intense, le personali Segreto cosmico di un maestro un po’ trascurato come Michele Zaza e Il pipistrello bianco di Mario Airò. (Via Castiglione 28, www.defoscherari.com).

Enrico Astuni

Una fitta programmazione d'arte a Bologna

Oltre duecento metri quadri che di volta in volta accolgono installazioni, progetti site specific e mostre di grandi maestri: la galleria Enrico Astuni nasce a Bologna nel 2009, ma in realtà una prima sede viene inaugurata nel 1992 a Fano. Tra gli artisti di riferimento, Alberto Garutti, Carla Accardi, Gabriele Basilico, Cuoghi Corsello, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci e Steven Pippin. Particolarmente significativa la recente antologica dedicata a Gianni Piacentino, con opere dal 1965 al 2021, a cura di Andrea Bellini, dopo la grande mostra del 2015 alla Fondazione Prada di Milano. Intenso anche l’impegno nelle fiere: Arte Fiera, Arco Madrid, Artissima, Miart e ArtVerona. (Via Iacopo Barozzi 3, www.galleriaastuni.net).

Galleria Forni

La figurazione è protagonista a Bologna

Attenzione (quasi) assoluta per la figurazione: la galleria Forni dal 1967 si occupa di pittura e scultura attraverso un lavoro ragionato di mostre personali e collettive. Oggi la galleria è diretta da Paola Forni, figlia del fondatore Tiziano, che ha aperto anche alla fotografia. Il silenzio metafisico di Ana Kapor, i paesaggi di Nicola Nannini, lo spazio urbano di Giorgio Tonelli, i grandi cieli di Giovanni Viola, il monumentalismo di Matteo Lucca, l’immaginario italiano delle fotografie di Gianluca Pollini: le scelte della galleria si attengono a un registro legato alla tradizione. Ma ci sono stimolanti eccezioni, com’è il caso di una recente mostra di Massimo Kaufmann accompagnata da un testo di Marco Belpoliti. Altra mostra recente degna d’attenzione, la personale dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun. (Via Farini 26/F, www.galleriaforni.com).

Galleria d’arte 56

Maestri del Novecento e non solo

La Galleria d’arte 56 nasce nel 1980 contando sulla consulenza curatoriale di Franco Solmi, all’epoca direttore della Galleria d’arte moderna di Bologna. La missione era chiara: sostenere gli artisti bolognesi attivi tra Otto e Novecento. Con il tempo si amplia il raggio d’azione con le mostre dedicate a Mario Sironi, Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Lucio Fontana e Mario Schifano. La galleria oggi è diretta con passione da Alan Serri, figlio di Silvana ed Estemio, fondatori di questa lunga storia d’amore per l’arte. A lui si deve la prosecuzione delle collaborazioni con artisti come Mirella Guasti, Luigi Pellanda e Artur Sulce, cui la galleria ha dedicato mostre e progetti. (Via Mascarella 59/B, www.56artgallery.com).

Gallleriapiù

Gli artisti italiani e internazionali più interessanti delle nuove generazioni

Non lontano dal Mambo, Gallleriapiù, fondata e diretta da Veronica Veronesi, è tra le realtà più dinamiche della città. Attraverso una selezione ragionata di artisti delle ultime generazioni – alcuni provenienti da altre geografie – compie un lavoro di indagine attento e trasversale nei differenti linguaggi. Da Pauline Batista, brasiliana di stanza a Londra, che guarda con impegno anche alle esperienze della Sound art, alla fotografia di Matteo Cremonesi, che si concentra sui dettagli degli oggetti quotidiani, alle installazioni di Ivana Spinelli, che rintracciano nella storia sociale e politica alcune sollecitazioni per nuove osservazioni, alla complessità del lavoro di Emilio Vavarella sul DNA, formalizzato con cura progettuale: il percorso della galleria si declina, quindi, su differenti fronti. Non manca l’attenzione verso un protagonista della storia dell’arte italiana, tra l’altro fondamentale nelle vicende culturali di Bologna, come Concetto Pozzati. (Via del Porto 48 a/b, www.gallleriapiu.com).

L’Ariete arte contemporanea

Arte tedesca e arte africana

Nasce nel 1983 L’Ariete arte contemporanea, su iniziativa di Patrizia Raimondi, che in un primo momento imposta l’impegno della galleria verso artisti del Novecento e della contemporaneità in area tedesca e poi sul fronte dell’arte contemporanea in Africa, proponendo rassegne di videoarte e collettive di ricognizione. Dalle inquietudini esistenziali espresse dalla pittura di Rudy Cremonini al disegno intimistico di Omar Galliani, al discorso sulla pittura di Bruno Ceccobelli, alla riflessione sul postapartheid dell’africano Willie Bester: oggi la programmazione della galleria spazia su differenti ambiti. Tra le mostre recenti, la collettiva con opere di Jingge Dong, Luca Lanzi e Paolo Migliazza. (Via Marsili 7, www.galleriaariete.it).

Labs contemporary art

Dall'arte degli anni ’60 ai giovani artisti internazionali

Negli ultimi anni Labs contemporary art si è concentrata con impegno su alcuni giovani artisti, italiani e internazionali, da Giuseppe De Mattia a Giulia Marchi, da Dario Picariello a Marco Emmanuele, Henry Chapman e Marc Angeli, attraverso mostre personali e collettive. Negli anni scorsi però, la galleria bolognese si è interessata ad alcuni artisti che negli anni ’60 e ’70 hanno portato avanti una sofisticata ricerca plurilinguistica, da Michele Zaza a Fernando De Filippi. Recentissima la mostra Fino a tardi del collettivo abruzzese SenzaBagno, realtà plurale composta da Simone e Lorenzo Camerlengo, Lucia Cantò, Matteo Fato, Eliano Serafini e altri, a cura di Saverio Verini, e poi Camera tripla, con lavori di Marco Emmanuele, Luca Grechi e Mattia Sugamiele, a cura di Leonardo Regano. In anni recenti Labs ha partecipato a varie edizioni di Artissima, ArtVerona e Arte Fiera. (Via Santo Stefano 38, www.labsgallery.it).

Magma gallery

Arte pubblica e installazioni

Fondata nel gennaio 2016 con l’intento di soffermarsi su giovani artisti internazionali emergenti o in fase di affermazione, Magma gallery ha un’intensa programmazione espositiva, costellata soprattutto da mostre collettive. Interventi site specific, installazioni, nuova pittura astratta, figurazione e molto altro: le scelte curatoriali sono di volta in volta declinate su lessici differenti. Alla base c’è una spinta di ricerca che vede Magma concentrarsi sulla pluralità tipica del nostro tempo. Accade anche nelle fiere, dove spesso la galleria ha partecipato con progetti espositivi, come nel caso di Urvanity 2020 Madrid, con la mostra di gruppo di Jan Kaláb, Franco Fasoli e Andrew Schoultz. La galleria si occupa pure di progetti in spazi pubblici, come è accaduto nel 2021 con la prima personale in Italia di Okuda San Miguel nell’ex chiesa di san Mattia. (Via Santo Stefano 164, www.magma.gallery).

Otto Gallery

Mostre per ogni generazione

Giuseppe Lufrano fonda Otto gallery nel 1992 e la chiama così per sottolineare il numero di anni che mancavano al fatidico 2000. Cifra fortunata per la galleria, che ha sede in uno storico palazzo nel cuore della città dove presenta mostre ad ampio raggio. Da un lato c’è l’attenzione per nomi storicizzati come Eliseo Mattiacci e Marco Gastini, dall’altro per artisti più giovani come Davide Mancini Zanchi, fino alla generazione di mezzo, quindi Arcangelo, Luigi Carboni e molti altri. Tra le mostre recenti più stimolanti, la personale di Vera Portatadino e la collettiva Tetraedro, con opere tra gli altri di Gabriele Arruzzo, Beatrice Meoni, Nero / Alessandro Neretti e Studio Nucleo. (Via D’Azeglio 55, www.otto-gallery.it).

P420

Arte di ricerca minimalista, arte concettuale e altro

La galleria P420 nasce nel 2010 grazie all’intuito e all’operatività di Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani, concentrandosi su artisti di area minimalista e concettuale attivi sin dagli anni ’60. Da Richard Nonas a Paolo Icaro, a Irma Blank, la galleria ha progettato e curato mostre di altissimo profilo. Ma c’è una profonda attenzione anche verso gli artisti delle ultime generazioni, basti pensare ad Adelaide Cioni, ma anche ad artisti come Riccardo Baruzzi, Shafei Xia e Pieter Vermeersch. Contestualmente la galleria porta avanti una programmazione editoriale, con libri e monografie progettate con cura. (Via Azzo Gardino 9, www.p420.it).

Studio G7

Fotografia, performance e avanguardia

Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini e Gilberto Zorio sono tra i primissimi artisti con cui Studio G7 ha collaborato agli esordi della sua attività. Nel 1973 Ginevra Grigolo avvia la galleria, guardando anche alle esperienze della fotografia di ricerca, alla performance e ad altri ambiti d’avanguardia, affiancando poi l’attività espositiva con la pubblicazione di un bollettino cartaceo. Dagli anni ’80 la galleria lavora con i Poirier, con LeWitt – che concepirà dei wall drawing nei suoi spazi – e ancora con David Tremlett, Flavio De Marco, Hidetoshi Nagasawa e altri artisti. Tra i nomi di particolare interesse, anche della storia recente della galleria, ci sono Franco Guerzoni e Gregorio Botta. Tra gli altri artisti di riferimento, anche esponenti delle ultime generazioni come Caterina Morigi e Davide Tranchina. Dal 2019 la direzione della galleria è affidata a Giulia Biafore. (Via Val d’Aposa 4/A, www.galleriastudiog7.it).

Firenze - con Prato e Pistoia

Cambio di scena sulla Toscana e in particolar modo su Firenze (ma nel nostro tour non mancano Prato e Pistoia). Quando in città non c’era la vitalità promossa dalle istituzioni che oggi smuove con energia musei e piazze, le gallerie private contribuivano in maniera sostanziale alla diffusione delle nuove tangenze del contemporaneo, all’ombra dell’ineludibile storia rinascimentale di Firenze. Oggi, infatti, con rinnovata euforia o con progettuale continuità alla programmazione culturale della città contribuiscono, attraverso progetti site specific, mostre personali o di gruppo. Si va dalla galleria Tornabuoni per quel che concerne il Novecento alle nuove proposte di Spazio Veda. Perciò, buon tour. E grazie all’impegno delle gallerie che hanno consentito la crescita culturale di questi territori.

Eduardo Secci

Tra mostre, fiere e importanti cataloghi

Nasce nel 2012 a Firenze ed è recente l’apertura di una sede a Milano. La galleria Eduardo Secci da alcuni mesi si occupa in esclusiva dell’opera di Giò Pomodoro, collaborando attivamente con l’archivio dell’artista, cui ha dedicato un’ampia retrospettiva inaugurata nel settembre scorso. Ma la galleria guarda con attenzione anche ai giovani artisti italiani, da nomi consolidati come Giuseppe Stampone, Andrea Galvani, Marco Eusepi e Bea Bonafini, selezionata al 20° Premio Cairo. Fitta è la programmazione sul fronte delle fiere (oltre dieci soltanto nel 2022), sin dai primissimi anni di attività, anche fuori dall’Europa. Tra le partecipazioni più recenti: The Armory Show 2022 a New York, Kiaf Seoul 2022, Dallas Art Fair, Expo Chicago 2022 e, naturalmente, Miart. Parallelamente Eduardo Secci ha anche una linea editoriale, con cataloghi di mostre curati da storici dell’arte e critici come Marco Meneguzzo e Lorenzo Bruni. (Piazza Goldoni 2, www.eduardosecci.com).

Frittelli

Pionieri della ricerca verbo-visuale

Duemila metri quadri che accolgono galleria, mostre temporanee, una sala incontri e un ambiente dedicato alla raccolta permanente: la sede che dal 2006 ospita la galleria Frittelli – dopo la ventennale esperienze di Carlo e Simone Frittelli con il Centro d’arte Spaziotempo – è uno dei luoghi di riferimento in città, soprattutto per quanto riguarda le ricerche verbo-visuali, cui i Frittelli hanno dedicato una pionieristica attenzione prima ancora che gli artisti aderenti a quell’ambito della sperimentazione venissero riscoperti dal sistema dell’arte. Da Tomaso Binga a Lucia Marcucci, Nanni Balestrini e Nicole Gravier, sono tanti i nomi cui sono state dedicate mostre o coinvolti in contesti fieristici. (Via Val di Marina 15, www.frittelliarte.it).