Le mostre da vedere ad Aprile
In tutta Italia
Sono tantissime le mostre da vedere in Italia nel 2024: qui trovi tutte quelle in cui recarsi durante il mese di Marzo.
Al Nord, le grandi mostre di arte contemporanea a Milano con Martin Parr e a Torino con Ligabue, insieme agli imperdibili Van Gogh a Trieste e agli allestimenti sugli impressionisti a Padova in occasione dei 150 anni dalla loro prima esposizione. Al Centro, da Anselm Kiefer a Firenze a M. C. Escher a Roma, con un panorama che spazia dall'amore di Tiziano al fascino di Banksy a Terni. Al Sud invece la mostra sensazionale di Mirò a Catania offre un'opportunità unica di immergersi nell'arte contemporanea italiana.
Vuoi fare programmi più a lungo termine? Ecco la lista delle mostre imperdibili da visitare quest'anno!
Pittura che nasce dall’interno - Museo archeologico regionale | fino al 7 aprile
Una grande retrospettiva di Felice Casorati (1883-1963) curata da Alberto Fiz, presenta cento opere tra dipinti, sculture, disegni e bozzetti teatrali, realizzati tra il 1904 e il 1960. Numerosi gli inediti, tra cui il bozzetto di Fanciulla addormentata, dipinto andato distrutto nel rogo del 1931 del Glaspalast di Monaco.
Fino al 7 aprile.
Scopri di più sulla mostra di Felice Casorati ad Aosta.
Ligabue - Società Promotrice delle Belle Arti di Torino | fino al 26 maggio
Un viaggio nell’arte di questo genio visionario sempre in evoluzione, e nella sua appassionata ricerca, con la quale sapeva inventare e rinnovare le sue opere nella loro pressante suggestione emotiva, in una iconografia popolare e raffinata. Scopri di più sulla mostra di Ligabue a Torino, visitabile fino al 26 Maggio.
Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l'amore, la guerra - Centro espositivo Camera | fino al 2 giugno
Lei era fuggita dalla Germania nazista, lui dall’Ungheria, lei era Gerta Pohorylle (1911-1937), poi Gerda Taro, lui Endre Friedmann (1913-1954), insieme “la coppia” del fotogiornalismo. Si incontrano a Parigi nel 1934 e un anno dopo inizia il sodalizio sentimentale e professionale. Sarà Gerda a inventare per Endre il personaggio di Robert Capa. La Spagna della Guerra civile è il loro campo d’amore e di battaglia. E di quel fronte hanno inventato i due simboli, il Miliziano colpito a morte e la Miliziana con la pistola.
Gerda Taro è fra le protagnosite dell'interessante rapporto tra donne e fotografia.
Fino al 2 giugno 2024
The weight of the concrete - Fondazione Museion | dal 23 marzo al 1° settembre
Prende in prestito il titolo di un libro d’artista del 1968 di Ezio Gribaudo (1929-2022) la mostra The weight of the concrete alla Fondazione Museion dal 23 marzo al 1° settembre. A cura di Tom Engels e Lilou Vidal, con Leonie Radine, la rassegna riesamina l’opera dell’artista ed editore torinese.
Van Gogh. Capolavori dal Kröller Müller Museum - Museo Revoltella | fino al 30 giugno
Dopo aver riscosso enorme successo a Roma, la mostra fa tappa a Trieste, ripercorrendo i grandi successi del maestro olandese. Per l'occasione, saranno visibili assieme due opere speciali: i ritratti di Monsieur e Madame Ginoux, i proprietari del caffè di Arles frequentato da van Gogh, conservati rispettivamente nell'istituzione olandese e nella Galleria Nazionale di Roma.
Fino al 30 giugno 2024.
Julie Mehretu. Ensemble - Palazzo Grassi | dal 17 marzo al 6 gennaio 2025
Con il suo linguaggio calligrafico e stratificato esplora le infinite possibilità che la pittura offre, mentre attraverso l’astrazione racconta la frammentazione e la velocità della vita contemporanea condizionata dai cambiamenti sociopolitici, climatici e urbani. La mostra Julie Mehretu. Ensemble, in Palazzo Grassi a Venezia dal 17 marzo al 6 gennaio 2025, rende ora omaggio al lavoro che l’artista americana di origine etiope (Addis Abeba, 1970) ha realizzato dal 2001 al 2023.
È l'anniversario dell'Impressionismo: ecco due delle mostre più interessanti su questo gruppo
Da Monet a Matisse, French Moderns, 1850 - 1950, Palazzo Zabarella | fino al 12 maggio
Con una sessantina di opere provenienti dalla collezione del Brooklyn museum di New York, la mostra, curata da Lisa Small e Richard Aste, ripercorre oltre mezzo secolo di pittura, muovendo dall’Impressionismo e dal Postimpressionismo e arrivando alla Scuola di Parigi.
Fino al 12 maggio 2024.
Monet - Centro Culturale Altinate/San Gaetano | fino al 4 agosto
Sono esposte infatti più di cinquanta opere dell’impressionista per eccellenza, tra cui le sue famose, evanescenti Ninfee, gli Iris e i soffusi paesaggi londinesi, accompagnati da video e da varie testimonianze. Le opere provengono tutte dal Musée Marmottan Monet di Parigi, che conserva la donazione del figlio di Monet ed è la più importante collezione dell’artista.
Fino al 4 agosto 2024.
Backstage - Museo Villa Bassi Rathgeb | fino al 16 giugno
Il cinema è stato il suo mondo e del cinema ci ha svelato gli attimi nascosti. Così Mimmo Cattarinich (1937- 2017), uno dei fotografi di scena più originali, e così la bella mostra Backstage, visitabile fino al 16 giugno 2024.
I Macchiaioli - Palazzo Martinengo | fino al 9 giugno
Articolata in 10 sezioni tematiche, l’esposizione di Palazzo Martinengo raccoglie le opere “chiave” di questo percorso allo scopo di raccontare ai visitatori i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari – il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria - il confronto aperto e costruttivo con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee.
Il Compianto sul Cristo morto di Bellini in dialogo - Museo Diocesano | fino all'11 maggio
Il Museo Diocesano di Milano ospita il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (1430- 1516) proveniente dai Musei Vaticani. La preziosa tavola, che in origine costituiva la cimasa per la pala dell’altare maggiore della chiesa di San Francesco a Pesaro, realizzata dal maestro veneziano intorno al 1475, dialoga con le opere di quattro artisti contemporanei: LETIA Letizia Cariello, Emma Ciceri, Francesco De Grandi e Andrea Mastrovito.
Martin Parr. Short and sweet - Mudec | fino al 30 giugno
Lo conoscevamo per il colorista che denunciava la bulimia tossica dei consumi, ma questa retrospettiva con 200 immagini ci riporta agli anni ’70, quando Parr perlustra le periferie dello Yorkshire e documenta in bianco e nero la vita sociale delle chiese metodiste. Nasce da questo sguardo la serie The non-conformists, e il non conformismo diventa il tema-ossessione dei futuri lavori. Non è conformista, Parr, quando con una macchina subacquea fotografa l’Inghilterra in ogni condizione di mal tempo contro la dittatura del cielo blu. Non è conformista quando registra la catastrofe economica ed estetica della regione di Liverpool, nella serie The last resort. E non è conformista quando denuncia la cultura dello spreco, da Common sense a Small world, a Life’s a beach.
De Nittis. Pittore della vita moderna - Palazzo Reale | fino al 30 giugno
La monografica, a cura di Fernando Mazzocca e Paola Zatti, celebra il talento di un protagonista della pittura dell’Ottocento europeo. Fino al 30 giugno, Palazzo Reale ospita 90 tra oli e pastelli, di Giuseppe De Nittis (1846-1884), provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere.
Cézanne / Renoir. Capolavori dal Musée de l'Orangerie e dal Musée d'Orsay - Palazzo Reale | fino al 30 giugno
Le opere più famose di Cézanne e Renoir in una mostra imperdibile a Palazzo Reale: 52 opere - tra cui anche 2 di Pablo Picasso - raccontano l'influenza dei due grandi artisti francesi sulla storia dell'arte moderna e contemporanea.
Adrian Piper. Race traitor - PAC | fino al 9 giugno
La prima retrospettiva europea dell’artista afro-americana nata a New York nel 1946. A cura di Diego Sileo, Adrian Piper. Race traitor ne ripercorre la carriera attraverso importanti prestiti internazionali.
Brassaï. L'occhio di Parigi - Palazzo Reale | fino al 2 giugno
Se hai lasciato il tuo Paese, e lo amavi, il tuo Paese diventa il tuo nome. Ed è questo il destino straordinario di Gyula Halász, in arte Brassaï, omaggio alla città ungherese di Brassó dove era nato nel 1899. A Parigi, Gyula era arrivato la prima volta a tre anni, sulla carrozza d’oro di un padre professore di letteratura alla Sorbona, e vi era tornato a 24 scegliendo di vivere a Montparnasse. Di quell’epicentro aveva ritratto gli artisti, Picasso, Giacometti, Breton, Matisse, Prévert e Henry Miller (che lo cita in Tropico del cancro) e, spingendosi nell’oscurità della Ville Lumière, ogni creatura della notte. In mostra, accanto a 200 immagini selezionate dal nipote del grande fotografo, Philippe Ribeyrolles, una costellazione di oggetti, sculture e documenti. Mai Brassaï ci è stato più vicino.
Per saperne più su questo medium artistico, scopri il legame fra donne e fotgrafia.
Nari Ward. Groud Break - Pirelli HangarBicocca | fino al 28 luglio
Dopo la partecipazione nel 2015 alla mostra La Grande Madre a Palazzo Reale con l’installazione di passeggini arrugginiti Amazing grace e dopo il progetto Gilded darkness, curato nel 2022 da Massimiliano Gioni per la Fondazione Trussardi al Centro Balneare Romano, Nari Ward (St. Andrew, Giamaica, 1963) torna ora a Milano con una mostra composta da trenta installazioni, video e sculture. Fino al 28 luglio, Pirelli HangarBicocca ospita la retrospettiva Ground break, curata da Roberta Tenconi con Lucia Aspesi.
Pino Pascali - Fondazione Prada | fino al 23 settembre
Alla Fondazione Prada una retrospettiva ricostruisce filologicamente le “favole per adulti” del primo scultore postmoderno italiano. Una sezione, dedicata alla presenza di Pascali in celebri mostre come Fuoco, immagine, acqua, terra all’Attico nel 1967, la Biennale di Parigi del 1967 e Arte povera alla Galleria De’ Foscherari del 1968, con opere di Gilardi, Mattiacci, Kounellis, Boetti, Pistoletto, Ceroli, che erano con lui e che lo frequentarono, permette di farlo rivivere in installazioni storiche (seppur parziali), che stimolano ancora oggi idee e modi di ripensare la scultura contemporanea. O quel che resta di essa.
Potrebbe essere una mostra che entrerà nella storia, come la mostra di Domenico Gnoli in Fondazione Prada.
Mario Giacomelli. Questo ricordo lo vorrei raccontare - Mufoco | fino al 19 maggio
Poteva usarla solo lui, Mario Giacomelli (1925-2000), un’immagine così infantile e delicata, indossare la maglia al contrario, per descrivere il suo ultimo, straordinario lavoro, Questo ricordo lo vorrei raccontare. E la maglia a rovescio, con le cuciture, l’intreccio dei punti segreti, forse anche i rammendi esposti allo sguardo di tutti, è l’interiorità stessa del più poeta degli autori italiani. Bella dunque la scelta del Mufoco – primo e unico museo pubblico italiano dedicato alla fotografia contemporanea e all’immagine tecnologica – di festeggiare i suoi primi vent’anni con quest’omaggio che in qualche modo parla a nome dei due milioni di opere custodite, dei quaranta fondi e di un migliaio di artisti italiani e internazionali. Per Giacomelli l’ultimo lavoro, un testamento, è un viaggio interiore in se stesso per uscire “purificato”. E in questa immersione dantesca ogni immagine parla di vertigine e smarrimento.
Reggia contemporanea - Villa Reale
Villa Reale di Monza ospita al primo e secondo piano nobile un accattivante percorso espositivo che propone oltre cento opere d’arte contemporanea e di design di alcuni tra i protagonisti della creatività italiana. Tra questi, Giovanni Frangi, Chiara Dynys e Massimo Listri, Emilio Isgrò, Pietro Ruffo, Mimmo Rotella, e anche grandi nomi del design italiano Gio Ponti, Piero Fornasetti e Gaetano Pesce.
Sul Guardare. Atto II - XNL Piacenza | fino al 30 giugno
XNL Piacenza ospita la prima personale in Italia di Andrea Sala (1976), artista comasco cresciuto professionalmente tra l’Italia e il Canada. In Sul Guardare. Atto II, nuove sculture in ceramica e disegni realizzati per l’occasione dialogano con oggetti selezionati dai depositi del Museo della Cattedrale di Piacenza.
Bruno Munari. Tutto - Fondazione Magnani Rocca | fino al 30 giugno
Se l’arte sa essere invenzione, gioco, fantasia e immaginazione nel senso pieno del termine, Bruno Munari (Milano 1907-1998) è stato una delle figure che più di tutti, almeno in Italia, hanno saputo esprimerla in una prospettiva internazionale (l’ultima antologica si è inaugurata a gennaio in Uruguay al Maca). Tra design, ricerca, grafica editoriale, bricolage, pedagogia, una rassegna ora alla Fondazione Magnani Rocca, a cura di Marco Meneguzzo e Stefano Roffi, indaga l’avventura estetica di Munari: dagli esordi futuristi alle sperimentazioni concrete e cinetiche, fino alle proiezioni astratte, indagando il suo modo di pensare e ricostruendo il cosiddetto “metodo Munari”.
Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa - Palazzo Boncompagni | fino al 2 giugno
Palazzo Boncompagni, dimora della famiglia di papa Gregorio XIII a Bologna, dopo aver accolto importanti rassegne di Pistoletto, Marino Marini e Aldo Mondino, quest’anno (in occasione del 50° anniversario di Arte Fiera) presenta nei suoi magnifici spazi rinascimentali un’esposizione del maestro della Transavanguardia, Mimmo Paladino. La mostra, curata da Silvia Evangelisti, mette in scena in modo suggestivo venti opere dell’artista, tra dipinti e sculture di grandi dimensioni realizzati negli ultimi due decenni.
Vertigo. Video scenarios of rapid changes - Fondazione Mast | fino al 30 luglio
Le mutazioni della società indagate attraverso la pratica della videoarte è il tema della rassegna a cura di Urs Stahel: ventinove artisti internazionali analizzano, commentano e indagano, in 34 opere video, il rapido cambiamento in ambiti come il lavoro e i processi produttivi, il commercio e i traffici, i nuovi comportamenti, la comunicazione, l’ambiente naturale e il contratto sociale.
Fino al 30 giugno 2024.
Preraffaelliti. Rinascimento moderno - Museo Civico San Domenico | fino al 30 giugno
Il Museo civico San Domenico di Forlì ospita la mostra Preraffaelliti. Rinascimento moderno, organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune. Attraverso 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili e oggetti d’arte la rassegna (a cura di Elizabeth Prettejohn, Peter Trippi, Francesco Parisi e Cristina Acidini e coordinata da Gianfranco Brunelli) testimonia la storia del movimento artistico inglese che si ispirava agli antichi maestri italiani.
Namsal Siedlecki. Enso - Museo del Novecento
Il chiostro rinascimentale del Museo ospita fino al 3 aprile 2024 quattro installazioni di Namsal Siedlecki (Greenfield, Usa, 1986), realizzate utilizzando materiali come lo zolfo e strumenti come l’alambicco cari agli alchimisti. Siedlecki è stato il vincitore del 20° Premio Cairo.
Anselm Kiefer. Angeli caduti - Palazzo Strozzi
Curata da Arturo Galansino, l'esposizione presenta opere storiche e nuove produzioni, creando un percorso unico che dialoga con le sale rinascimentali dell'edificio, scoprendo l'impatto delle tematiche di memoria, mito, guerra ed esistenza nel linguaggio complesso e multiforme di Kiefer. Fino al 21 luglio 2024.
Epopee celesti. Collezione Decharme. L’Accademia di Francia – Villa Medici | fino al 19 maggio
Centottanta opere della collezione del regista francese Bruno Decharme (1951) che, ispirandosi alla raccolta di Art Brut di Jean Dubuffet, dalla metà degli anni Settanta ha iniziato ad acquisire opere di Outsider art.
Guglielmo Castelli – Villa Medici | fino al 19 maggio
È il pittore torinese Guglielmo Castelli, classe 1987, l’ospite del prossimo ciclo Art Club di Villa Medici a Roma, in programma dal 1° marzo al 19 maggio, a cura di Pier Paolo Pancotto, con il supporto della galleria Mendes Wood DM. Ispirandosi alla letteratura, al teatro e alla storia dell’arte, Castelli sviluppa un universo in cui unisce figure umane e animali, frammenti di paesaggio, elementi naturali e scene quotidiane, dando vita a storie in perpetuo movimento. Negli spazi storici di Villa Medici, come l’Atelier Balthus, lo Studiolo di Ferdinando de’ Medici e la Gipsoteca, sono presentati quattro oli su tela, tra cui il dittico I believe in the nights (2021), Buon vento (2023), Le jardin des refusés e The mutiny’s space (2022), accanto a un arazzo realizzato con plastica riciclata e fili naturali, Dorofoco. Bonotto for A collection (2020).
Jannis Kounellis – MAXXI | fino al 30 aprile
Usava lo spazio come fosse una tela. Per questo Jannis Kounellis (1936-2017) si definiva pittore. La rassegna Notte, a cura di Luigia Lonardelli e in corso alla Galleria 5 del MAXXI, omaggia il maestro greco di nascita e italiano d’adozione, presentando tre suoi lavori connessi all’ambito della sua ricerca incentrata sul teatro.
Carla Accardi – Palazzo Esposizioni | fino al 9 giugno
Con i suoi segni Carla Accardi voleva rappresentare, inizialmente in bianco e nero, «l’impulso vitale che è nel mondo». Per celebrare il centenario della nascita dell’artista, cento opere, realizzate dal 1946 al 2014, sono esposte fino al 9 giugno nel Palazzo delle Esposizioni di Roma in quella che, curata da Daniela Lancioni e Paola Bonani con la collaborazione dell’Archivio Accardi Sanfilippo e il sostegno della Fondazione Silvano Toti, è la mostra più ampia e completa che sia mai stata dedicata a Carla Accardi.
Effetto notte: nuovo realismo americano - Palazzo Barberini | fino al 14 luglio
Il realismo e la progressiva corrosione del concetto di verità sono il tema della mostra curata da Massimiliano Gioni e Flaminia Gennari Santori e aperta dal 14 aprile al 14 luglio a Palazzo Barberini (tel. 06- 39967500). Realizzate da artisti attivi negli Usa, le opere provengono tutte dalla prestigiosa Aïshti Foundation, fondata nel 2015 a Beirut dall’imprenditore italo-libanese Tony Salamé. In mostra dipinti, sculture e installazioni, tra gli altri, di Urs Fischer, Wade Guyton, Sturtevant, Henry Taylor, Cindy Sherman e Arthur Jafa.
Enzo Cucchi. Per Cecco! - Forte Malatesta | fino al 31 maggio
Non capita spesso che un grande artista come Enzo Cucchi (Morro d’Alba, 1949) interpreti una figura storica controversa come Francesco Stabili, meglio noto come Cecco d’Ascoli, filosofo, astronomo, astrologo e alchimista medievale. Così la mostra Per Cecco!, promossa da Civiltà Picena e curata da Spazio Taverna nel Forte Malatesta di Ascoli Piceno, è un omaggio a Cecco, ma anche alla storia dell’edificio e delle sue diverse funzioni, da fortezza a carcere, fino a spazio espositivo. La rassegna propone insomma un’interpretazione in chiave contemporanea di personaggi e luoghi del passato.
L'amore nell'arte da Tiziano a Banksy - Palazzo Montani Leoni | fino al 7 aprile
Curata da Costantino D’Orazio, una rassegna della Fondazione Carit a Palazzo Montani Leoni racconta, attraverso quaranta capolavori. In mostra opere di Tintoretto, Guercino, Guido Reni, Canova, Hayez, fino a Giacomo Balla, Giorgio de Chirico, Mario Schifano.
Virna Lisi. Diva e antidiva - Palazzo Bisaccioni
Una splendida mostra con materiali provenienti dal Centro sperimentale di cinematografia di Roma e dalla Fondazione Virna Lisi, che restituisce il ritratto di un’attrice amata da Michelangelo Antonioni e Stanley Kramer. Aneddoto non di poco conto: la Lisi è stata la prima attrice non francese premiata con un César.
Fino al 5 maggio 2024.
Miró. La gioia del colore - Palazzo della Cultura
Ottanta capolavori tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche raccontano il percorso del maestro spagnolo, con una particolare attenzione ai lavori di grafica. Presenti anche una serie di scatti e filmati per mostrare la sfera più idell'artista. La mostra è curata dal grande storico dell'arte Achille Bonito Oliva, conosciuto per aver battezzato il gruppo Arte Povera.
Fino al 7 luglio 2024.