Arte Fiera 2024
La 50° edizione della diera d'arte contemporanea di Bologna
Torna Arte Fiera: dal 2 al 4 febbraio la città di Bologna ospita una delle fiere di settore più importanti. Ecco tutto quello che c'è da sapere per visitare la fiera di arte di Bologna.
«Praticamente non avevamo nulla da vendere». Quanta ideologia ha attraversato gli anni Settanta, quando non mancava chi affrontava le fiere con il preciso scopo di opporsi al mercato. Tra questi, la pasionaria Rosanna Chiessi, fondatrice della galleria Pari & Dispari di Reggio Emilia, una delle più entusiaste divulgatrici del linguaggio performativo, che nel 1976, in occasione della terza edizione di Arte Fiera, propose insieme allo Studio Morra di Napoli una serie di azioni realizzate da Hermann Nitsch, Franco Vaccari e Geoffrey Hendricks prive di qualunque risvolto commerciale.
C’era gran fermento intorno alla kermesse bolognese che oggi compie cinquant’anni (alla prima edizione le gallerie erano solo dieci tra cui de’ Foscherari e Forni, presenti ininterrottamente sino a oggi), un traguardo che in Europa possono vantare solo Art Basel e Art Cologne. Mezzo secolo di vita che viene ricordato in fiera da una mostra a cura di Uliana Zanetti dedicata proprio alle performance di quel lontano 1976. Da allora i tempi sono radicalmente cambiati e nessuno sarebbe così coraggioso da presentare uno stand senza un prodotto da vendere. Il problema è semmai inverso, con un eccesso di offerta che non sempre trova la domanda adeguata. Rispetto al periodo d’oro 2015-2017, il mercato ha subìto una notevole contrazione e i budget dei collezionisti sono ridotti, con conseguenze che hanno coinvolto l’intero sistema.
La differenza fra le grandi mostre internazionali e Arte Fiera
Le fiere, forse troppo numerose, hanno perso parte del loro appeal, sebbene continuino a rappresentare una vetrina ambita. Persino le più prestigiose, che hanno come riferimento la galassia di Art Basel, producono fatturati più esigui di un tempo. Di fronte alla crisi della globalizzazione, le kermesse di spirito nazional-popolare hanno rialzato la testa e Arte Fiera dopo l’edizione 2023 sembra aver ritrovato un dinamismo che pareva perduto. Lo dimostra il fatto che molte gallerie sono tornate all’ovile e quest’anno partecipano tra gli altri Franco Noero, Gian Enzo Sperone, Lia Rumma e Sprovieri, oltre a Massimo e Francesca Minini, che da tempo l’avevano abbandonata. Certo, su 196 espositori (le gallerie sono 171) va ancora fatta un po’ di pulizia e bisognerebbe convincere qualche milanese irriducibile a farsi avanti. Ma il pragmatismo della coppia formata da Simone Menegoi ed Enea Righi, rispettivamente direttore artistico e direttore operativo, sta dando i suoi frutti in una manifestazione in cui prevale la fascia media e un collezionismo alla ricerca dell’affare disposto a spendere generalmente tra 3 e 50 mila euro, favorito da una manifestazione che dedica ampio spazio ad ambiti considerati generalmente secondari come quelli del disegno e dei multipli.
I Grandi Maestri del Novecento italiano ad Arte Fiera
Il settore dell’arte classica è sempre più limitato, ma si possono fare ancora ottimi investimenti con il Novecento italiano, dove le opere di grandi maestri (Mario Sironi, Carlo Carrà, Filippo de Pisis) sono ancora disponibili al di sotto dei 40mila euro. In fiera non manca un approfondimento sul Futurismo di seconda generazione con la selezione della milanese Bottegantica, che coinvolge artisti in buona parte da rivalutare come Enrico Prampolini, Tullio Crali, Tato o Ivo Pannaggi. Un’incursione piuttosto inedita nella storia è offerta da Gasparelli di Fano con i raffinati disegni di Galileo Chini (i prezzi partono da 5mila euro), che schizza sulla carta le decorazioni per le ceramiche. Decisamente più ambiziosa la proposta della milanese Art D2, che dedica il proprio stand a solo tre opere di Domenico Gnoli tra cui La Gioconda con Monna Lisa vista di spalle, preziosa testimonianza del 1965 proveniente dalla collezione del critico francese André Pieyre de Mandiargues. Sebbene sia di piccole dimensioni (35x27 centimetri), la valutazione potrebbe aggirarsi intorno al milione di euro.
Le donne artiste ad Arte Fiera
L’arte al femminile offre significative opportunità d’investimento in un percorso di riscoperta che comprende la novantenne Giulia Napoleone, con i suoi rarefatti quadri di luce, o la novantacinquenne Greta Schödl, austriaca di nascita ma bolognese d’adozione, tra le protagoniste della poesia visiva, che incorpora in superfici bidimensionali e tridimensionali lettere e simboli sino a renderli astratti (le propone l’inglese Richard Saltoun, che nel 2022 ha aperto una nuova sede a Roma). Il linguaggio verbale caratterizza anche la poetica di Mirella Bentivoglio e di un’altra novantenne, Elisabetta Gut, con i suoi tattili libri-foglia, o i manoscritti collocati all’interno di semi, in vendita dalla luganese Repetto a partire da 5mila euro. Un’altra artista che per tutta la vita ha lavorato sul segno è stata Irma Blank, scomparsa in aprile all’età di ottantanove anni. Sostenuta da P420 di Bologna, ha raggiunto il successo con i suoi Radical writings di colore blu che possono superare i 100mila euro.
Approfondisci qui le tematiche donne-arte.
L'arte degli anni '80 e '90
Gli investitori dovrebbero guardare con molta attenzione agli anni Ottanta e Novanta, che rappresentano un evidente punto di riferimento per l’arte di oggi. Il recente exploit di Salvo, che il 28 novembre da Christie’s a Hong Kong ha raggiunto per Mattino, un paesaggio del 1994, l’incredibile cifra di 1 milione di euro, lo sta a testimoniare. (Scopri qui i risultati d'asta degli artisti italiani). Ad Arte Fiera, accanto ai protagonisti della Transavanguardia Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino, non manca una specifica attenzione verso la Nuova Scuola Romana, l’ultimo movimento nato in Italia. Così, le sculture di Giuseppe Gallo, alcune mai viste in precedenza, vengono messe in scena nello stand creato da Gian Enzo Sperone e Marco Niccoli con grandi bronzi di oltre un metro e mezzo di altezza, in bilico tra mito, storia e ossessioni autobiografiche, offerti a 35mila euro. Insieme a Gallo, la prospettiva si allarga a Gianni Dessì, Marco Tirelli e Nunzio, con le sue caratteristiche forme tridimensionali nere in legno bruciato che da Mazzoleni di Torino spaziano da 30 a 70mila euro.
La kermesse bolognese è anche l’occasione per riflettere sul linguaggio ironico e provocatorio di Concetto Pozzati (in concomitanza con l’antologica a Palazzo Fava lo espone la bolognese Galleriapiù) e di una personalità che ha fortemente influito sulle nuove generazioni come il docente, architetto e artista Alberto Garutti, a cui Massimo Minini dedica un omaggio a pochi mesi dalla scomparsa.
Pittura, scultura e nuove tendenze dalle gallerie più interessanti ad Arte Fiera
Tra i tanti che con Garutti sono in debito c’è il protagonista del Padiglione Italia in Biennale Massimo Bartolini, oltre a Mario Airò con le sue installazioni in vendita da Vistamare di Pescara. Entrambi sono testimoni di un clima culturale a cui hanno preso parte Liliana Moro ed Eva Marisaldi, presenti nello spazio della bolognese de’ Foscherari. In ambito installativo, si sviluppa la ricerca di Chiara Camoni (in febbraio sarà protagonista di una grande mostra all’HangarBicocca di Milano), con lavori che indagano il potere rigenerativo della natura, proposti da SpazioA di Pistoia al di sotto dei 20mila euro. Naturalmente è ampia la scelta nell’ambito della pittura, un settore strategico per la fiera che sin dal 2020, prima che scoppiasse la moda, ha previsto Pittura XXI, focus di approfondimento sulle nuove tendenze curato da Davide Ferri. Tra vecchie e nuove conoscenze, si possono fare acquisti in un range generalmente compreso tra 5 e 25mila euro, che abbraccia Marco Cingolani, Andrea Salvino, Luigi Presicce, Cristiano Pintaldi, Francesco Lauretta, Marta Spagnoli, Marzia Migliora, a cui si aggiungono le ossessioni visive di Ernesto Sartori in mostra nello spazio della galleria francese Marcelle Alix (fa parte del comitato selettivo di Paris+par Art Basel), tra i pochi stranieri del parterre bolognese.
Si può comprare arte con poco budget?
Arte Fiera non disdegna i piccoli risparmiatori e ha ampliato lo spazio dedicato a multipli e disegni che offrono l’opportunità di accedere alle opere in serie di Michelangelo Pistoletto o di Christo, così come del Gruppo Fluxus. Proprio al poliedrico movimento nato alla fine degli anni Cinquanta è dedicato il percorso di MAG-Magazzeno Art Gallery di Ravenna, che permette di entrare in contatto con gli artisti neodada pagandoli meno di un abito griffato. In fiera, poi, si può compiere un percorso trasversale rintracciando le opere su carta in un contesto nel quale Hans Hartung, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Paolo Masi vanno a braccetto con Andrea Mastrovito, Matthew Attard, Maurizio Donzelli e Marta Roberti. Quest’ultima, proposta da Sara Zanin di Roma, crea contesti stranianti su grandi carte copiative provenienti dallo Yunnan, dove l’immaginario mistico orientale va incontro a imprevedibili contaminazioni. Chi insomma cerca una bussola per orientarsi nel caotico mercato nazionale, a Bologna la può trovare.
Non solo la fiera: numerose sono le gallerie d'arte a Bologna e altri luoghi in cui scoprire l'arte contemporanea bolognese.
Anche il Catalogo dell'Arte Moderna è tra gli ospiti della fiera d'arte moderna e contemporanea più longeva d'Italia.
Dove trovare il CAM ad Arte Fiera
Espositore: Cairo Editore
Padiglione: 26
Stand: A/22
Questo approfondimento è tratto dal n. 605 di Arte. La rivista di arte, cultura e informazione è acquistabile in edicola o sul sito di Cairo Editore.