Enrico Prampolini

Modena, 20 aprile 1894 - Roma, 17 giugno 1956

Formazione: Enrico Prampolini è pittore, scultore, scenografo e teorico. Nel 1912 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma, allievo di D. Cambellotti. Subito dopo si unisce alla cerchia dei Futuristi, frequentando lo studio di G. Balla.

 

Periodi e Soggetti: la sua ricerca si caratterizza per la continua sperimentazione tecnica. Esordisce nel 1914 presentando opere astratte e polimateriche. Durante gli anni della guerra dipinge con uno stile vicino al Cubismo sintetico, mostrando interesse per la convergenza fra musica, movimento e forma. Nel 1916 è in contatto con i dadaisti (H. Arp, T. Tzara); successivamente elabora le prime pitture astratte. Ha rapporti con De Stijl e il Bauhaus. Nel 1922 con Pannaggi e Paladini pubblica il Manifesto dell’Arte Meccanica. A Parigi, nel 1925, entra in contatto con il Surrealismo, di cui risente la fase da lui definita “Idealismo cosmico”, una combinazione di forme biomorfiche e non oggettuali. Firma il Manifesto dell’Aeropittura Futurista (1929) e, dopo una serie di composizioni figurative di derivazione picassiana, nel dopoguerra torna definitivamente all’Astrazione.

 

Tecniche: olio, tempera, gouache, acquerello, disegno.