Dennis Oppenheim, Ground system II, 1968 (Montrasio Arte)
Credits: Dennis Oppenheim estate New York; Arte

Miart e Milano Art Week: la nuova edizione del 2022

Ritorna a Milano la grande fiera d'arte contemporanea con gallerie da tutto il mondo

Dopo l’edizione “di recupero” svoltasi a settembre 2021, Miart torna alla sua abituale collocazione primaverile per l’edizione (la seconda diretta da Nicola Ricciardi) che si spera essere quella della ripartenza definitiva. Dal 1 al 3 aprile si danno appuntamento a Milano centocinquanta gallerie da ventuno nazioni: sulla carta, il parterre dei partecipanti appare di livello promettente, con diverse presenze prestigiose e una quantità discreta di gallerie che vengono dall’estero (il 30% circa, con alcuni nomi di grido come Corvi-Mora, König, Lelong, Madragoa, Richard Saltoun).

Adelaide Cioni, Study for a red headdress, 2020
Carlo Favero; Arte
Adelaide Cioni, Study for a red headdress, 2020

La suddivisione della fiera viene semplificata, con la presenza di tre sole sezioni. Il settore principale, intitolato Established, riunisce centodiciotto gallerie di moderno e contemporaneo, con la presenza di artisti storicizzati come Lucio Fontana, Grazia Varisco, Enzo Mari, Jannis Kounellis, Bruno Munari, Enrico Baj, Alighiero Boetti e Aldo Mondino, “veterani” da riscoprire come Marcia Hafif e rappresentanti delle ultime generazioni come Yuli Yamagata, Matteo Nasini e Adelaide Cioni.

Gallerie emergente a Miart

Alla sezione principale se ne affiancano poi altre due, Emergent e Decades. La prima, curata da Attilia Fattori Franchini, è dedicata alle gallerie di recente fondazione, votate alla sperimentazione e nella maggioranza dei casi ai giovani artisti (ma ci sono anche autori delle generazioni precedenti come Ezio Gribaudo). Gli stand sono ventuno: dall’Italia giungono Ada, Alessandro Albanese, Gian Marco Casini, Colli, Fanta-MLN, Octagon, Gilda Lavia, Martina Simeti, Una, mentre altre tredici gallerie vengono dall’estero – Fitzpatrick di Parigi e Octagon di Milano condividono lo stand.

Toti Scialoja, Il primo dell’anno, 1957 (Galleria dello Scudo).
Studio Vandrasch; Arte
Toti Scialoja, Il primo dell’anno, 1957 (Galleria dello Scudo)
Gli artisti del Novecento

L’altro settore, curato da Alberto Salvadori, si intitola Decades ed è la parte più vicina a una mostra che si trova in fiera: viene ripercorso tutto il Ventesimo secolo “a campione” in un percorso di dieci stand, uno per ogni decennio. Dalle due panoramiche dell’arte degli anni Dieci e Venti, proposte rispettivamente da Bottegantica e Gomiero, si giunge al Duemila con lo stand dedicato a Mario Airò da Vistamare, passando per le ceramiche déco anni Trenta proposte dalla ED gallery, gli anni Quaranta di De Chirico da Artemisia, i Cinquanta di Toti Scialoja alla Galleria dello Scudo, i Sessanta di Gianni Bertini da Eidos, i Settanta di Robert Mapplethorpe nello stand di Franco Noero, gli Ottanta di Gianfranco Ferroni (galleria Ceribelli) e gli anni Novanta di Arnulf Rainer (proposti dalla galleria Poggiali).

Yuli Yamagata, Explorador, 1 2021 (Madragoa)
Arte
Yuli Yamagata, Explorador, 1 2021 (Madragoa)
Le mostre in città per la Milano art week durante Miart

Torna anche il programma di mostre in città, raccolte nel cartellone della Milano art week. Oltre alle aperture straordinarie delle mostre già in corso, inaugurano durante i giorni del Miart la personale del duo scandinavo Elmgreen & Dragset alla Fondazione Prada e la monografica del videoartista e controverso regista inglese Steve McQueen al Pirelli HangarBicocca (fino al 31 luglio). La giovane brasiliana Yuli Yamagata, presente anche in fiera, è protagonista di una mostra allo spazio Ordet con la sua originale ricerca basata sul tessuto, mentre il polacco Artur Zmijewski espone la sua ricerca radicale e impegnata in una retrospettiva al Pac (fino al 12 giugno).