Fortunato Depero

Fondo (TN), 30 marzo 1892 - Rovereto (TN), 29 settembre 1960

Formazione: pittore e scenografo autodidatta, studia alla Scuola Reale Elisabetta di Rovereto.

 

Periodi: esordisce con lavori d’ispirazione espressionista. Nel 1913 pubblica un volume di poesie e disegni simbolisti, influenzato da A. Kubin e Alberto Martini. Nello stesso anno è a Roma, dove entra in contatto con l’ambiente futurista, legandosi in modo particolare a G. Balla, con cui pubblica il manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo (1915). Propone uno stile futurista astratto, legato alla costruzione di ambienti e oggetti (i “Complessi plastici”) utilizzando materiali effimeri. Nel 1919 matura il suo stile, raffigurando la flora, la fauna e gli esseri umani in un fantastico mondo meccanico. Nello stesso anno fonda a Rovereto la Casa d’arte futurista, dove con la moglie produce arazzi, mobili, manifesti e altri oggetti d’arte applicata. Dal 1928 al 1930 vive a New York dove disegna copertine per riviste, murali e decorazioni pubblicitarie, lavori che risentono notevolmente del ritmo frenetico della metropoli, dei grattacieli e della musica jazz. Ha anche un’attività architettonica, particolarmente sviluppata nell’ambito dei padiglioni d’esposizione.

 

Tecniche: tradizionali e sperimentali.