La famiglia Ferragamo al completo in uno scatto del 1960, Salvatore e Wanda con Fiamma, Giovanna, Ferruccio, Fulvia, Leonardo, Massimo
Credits: © Archivio Foto Locchi, Firenze

Donne in equilibrio: la mostra al Museo Ferragamo

A Firenze una grande mostra sul lavoro femminile nell'arte e nella società contemporanea

Una mostra sulla complessa realtà femminile in Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, periodo in cui Wanda Miletti Ferragamo ha cambiato la propria vita. Sono gli anni del “miracolo economico”, contrassegnati da una profonda trasformazione del Paese, nel quale le donne si affacciano ai diversi settori della società, contribuendo alla costruzione dell’Italia repubblicana. 

Wanda Miletti Ferragamo

Wanda Miletti Ferragamo dal 1960 fino alla sua morte avvenuta il 19 ottobre 2018, è stata la guida intelligente e solida del brand Salvatore Ferragamo, riuscendo a renderlo uno dei marchi più rappresentativi della moda italiana. Nell’agosto del 1960, quando muore l’amato marito Salvatore, Wanda compie una scelta culturale, nell’accezione ampia del termine, e decide di raccoglierne l’eredità imprenditoriale per trasformare un laboratorio artigianale di calzature da donna in una casa di moda, dove i figli possano dare continuità a quel solco di dedizione, innovazione e creatività iniziato da Salvatore: le due figlie maggiori Fiamma e Giovanna, che sono entrate in azienda pochi anni prima della morte del padre, poi anche i maschi e l’ultima femmina Fulvia, che si occuperà del settore seta dal decennio successivo. Wanda Ferragamo non ha ancora quarant’anni e tre dei suoi sei figli sono ancora piccoli; tuttavia, decide di porsi alla guida dell’azienda, la sostiene un solido impegno, un’interessante e personale ricerca di equilibrio tra la nuova dimensione lavorativa e la famiglia. Nell’esperienza di Wanda Ferragamo, una delle prime “capitane” dell’industria italiana, è possibile così individuare l’arte di mantenere insieme la grande tradizione artigianale e il forte sviluppo industriale; orienta il suo agire in una cultura della cura alla quale ispira il suo operato in azienda come nella relazione con i figli. Wanda non amava parlare di sé, non esibiva i traguardi raggiunti, le tre lauree ad honorem, i premi alla carriera e le tante onorificenze internazionali. Il valore e il merito dei risultati ottenuti erano sempre da attribuire agli altri, al marito, ai figli attivi in azienda, ai collaboratori.

Wanda Ferragamo all’inaugurazione del negozio di Napoli in Piazza dei Martiri, 1954
Fondazione Ferragamo
Wanda Ferragamo all’inaugurazione del negozio di Napoli in Piazza dei Martiri, 1954

Per questo motivo si è deciso di onorare la sua memoria con una si è deciso di onorare la sua memoria con una mostra che esaminasse la complessa realtà femminile in Italia tra gli anni cinquanta e sessanta, periodo in cui Wanda ha cambiato la propria vita. Sono gli anni del cosiddetto “miracolo economico”, un periodo contrassegnato da profondi mutamenti nella società italiana, che abbiamo allargato al decennio 1955-1965, momento nel quale una folla di donne si affaccia nei diversi settori della società italiana; è una realtà in movimento che testimonia il complicato e anche contraddittorio cammino, che non ha portato solo all’affermazione personale di molte, ma ad una maggiore libertà per tutte, contribuendo alla costruzione dell’Italia repubblicana.

Ogni esperienza femminile che il percorso espositivo evoca si può leggere come un originale viaggio verso la costruzione di un peculiare modo di “essere donna”, frutto insieme del contesto storico e della ricerca personale. La narrazione che insiste sul fatto che le donne, entrando nella scena pubblica, abbiano scelto anche soluzioni sfumate in una costante ricerca di nuovi equilibri tra lavoro e relazioni familiari non può che indurre a sottolineare la continua, fantasiosa e straordinaria creatività, che ha caratterizzato e continua a distinguere la vita delle donne, le loro scelte, una diversa visione del mondo e della vita; non vi è dubbio, tuttavia, che la differenza di genere abbia agito ed agisca ancora in mille modi sottili, plasmando i comportamenti, i modelli individuali, le relazioni sociali.

Abbiamo voluto così gettare uno sguardo che rivelasse quella presenza fitta, indaffarata e feconda di presenze femminili nella trama dell’Italia dei diritti e della libertà riconquistata. La mostra intende così tratteggiare le attività e le scelte di donne di età diversa, presenti anche in ambiti lavorativi fino ad allora riservati quasi esclusivamente agli uomini, così da poter almeno intravedere anche il mutamento tumultuoso e complicato della società italiana che, in questo decennio, consolida la sua democrazia e partecipa, seppur in forme e velocità diverse, da un rinnovamento di stili e modelli di vita per lo più orientati all’American way of life, a quell’Occidente patria della democrazia e del benessere. La presenza di queste donne delle professioni, dell’arte, della cultura, della politica e del lavoro permette così di raccontare non solo le loro esperienze personali, ma illuminare la più lunga rivoluzione dell’età contemporanea, quella che ha segnato la fine della separazione dei ruoli sessuali. Il risultato di questa mostra assomiglia ad un puzzle, nel quale mancano ancora numerose parti, che le curatrici intendono dichiarare con la consapevolezza che si tratta di un limite, che speriamo possa essere superato da analoghe iniziative.Le sezioni evocano i contesti nei quali le relazioni di genere e di generazione trovano il loro palcoscenico-laboratorio per raccontare la straordinaria varietà di presenze femminili, mai culturalmente omogenea o monolitica, ma composita per estrazione sociale e culturale. Uno sguardo rivolto a quel lato oscuro della luna, che solo in tempi recenti e salvo alcune eccezioni, si è inteso indagare e dove le donne sono presenti ed attive, ma spesso invisibili.

Informazioni per il pubblico

Apertura al pubblico:

Dal 20 maggio 2022 al 18 aprile 2023

La mostra è strutturata in 9 sezioni:

Sezione I: Wanda Miletti Ferragamo, una donna in equilibrio

Sezione II: Famiglie

Sezione III: Il lavoro delle donne

Sezione IV: Giosetta Fioroni, un artista senza apostrofo

Sezione V e Sezione VI: La casa è il regno della donna e la cucina ne è la capitale

Sezione VII: Proiezioni del femminile

Sezione VIII: Una cameretta tutta per sé

Sezione IX: Moda e identità femminili

Progetti collaterali

Una mostra digitale

A Feminine Lexicon, un progetto espositivo al momento pensato solo come digitale, realizzato in collaborazione con il corso Arts Curating di Istituto Marangoni Firenze. Pia Diamandis ed Elena Tortelli, due giovani studentesse, hanno raccolto e commentato opere e testimonianze di undici artiste internazionali, nate intorno al 1980 e 1990, in una riflessione corale sul tema delle identità, soggetto centrale, necessario e inevitabile della nostra condizione contemporanea.

 

Un libro su Wanda Miletti Ferragamo

Ginevra Visconti, Nel libro rosso di Tà. La vita di Wanda Ferragamo, con introduzione di Melania G. Mazzucco, a cura di Laura Bosio, Electa, Milano

 

Salvatore Ferragamo per le donne del Burkina Faso

La partnership avviata tra Salvatore Ferragamo e l’Ethical Fashion Initiative (EFI) ha l’obiettivo di migliorare le condizioni sociali ed economiche delle donne in Burkina Faso: l’acquisizione di strumenti e attrezzature per i processi di filatura e tintura, permetterà infatti a una comunità di circa 2.400 donne di lavorare, ricevendo un living wage e un supporto concreto nel costruire la loro identità.

Monia Ben Hamouda, Night of Hinnā, fotografia dell’installazione presso lo spazio espositivo Bungalow/ChertLüdde, Berlino, 2021
Per gentile concessione dell’artista, Milano e di BUNGALOW/ChertLüdde, Berlino. Foto: Andrea Rossetti
Monia Ben Hamouda, Night of Hinnā, fotografia dell’installazione presso lo spazio espositivo Bungalow/ChertLüdde, Berlino, 2021