Piero Manzoni

Soncino (CR), 13 luglio 1933 - Milano, 6 febbraio 1963

Formazione: Piero Manzoni studia per un breve periodo all’Accademia di Brera. Esordisce negli anni Cinquanta con una serie di paesaggi tradizionali; verso il 1955 sperimenta materiali nuovi come cera, smalto, gesso e colla. Fondamentali nella sua formazione sono le esperienze astratto-materiche di Alberto Burri, Lucio Fontana e Jean Fautrier.

 

Periodi e Soggetti: nel 1956 comincia a produrre immagini immergendo oggetti quali chiavi, forbici, pinze e tenaglie nel colore e imprimendoli poi sulla tela. Seguono dipinti creati con il petrolio e il catrame. Nel 1957 aderisce al Gruppo Nucleare e, nello stesso anno, avvia la serie degli “Achrome”, che comprende: opere composte con un impasto di gesso grezzo poi graffiato e inciso; tele ricoperte di caolino (1958), feltro, cotone e polistirolo (1960), lana e pelo di coniglio (1961), pani e pietre (1962). Nel 1959, con Enrico Castellani, fonda la rivista “Azimuth” e l’omonima galleria. Da qui in poi sviluppa una ricerca sempre più in direzione concettuale, anticipando soluzioni dell’Arte Povera.

 

I suoi cicli più significativi sono le “Linee” (1959), cilindri di cartone contenenti rotoli di carta percorsi da una linea di svariati metri di lunghezza (la più lunga misura 7.200 metri); “I corpi d’aria” (1959-61), sculture gonfiabili (quelle contenenti il suo respiro sono famose come “Fiato d’artista”); “La base magica” (1961), dove salendoci sopra chiunque diventa una scultura vivente, firmata e garantita con certificato dell’artista; le famigerate scatolette di “Merda d’artista”, prodotte in novanta esemplari.