Albertini - Maria Lucia Albertini

CRITICA: segnalazione critica del Comitato

MERCATO: estensione internazionale, fascia media, frequenza limitata

ABITAZIONE E STUDIO: Cascina Fonte Strola, 28013 Gattico, tel. 393/0514956.

E-MAIL: info@albertiniart.com

REFERENZE: Milano, Artè; Novara, Rotaross; Orta San Giulio, Antico Borgo; Ascona (Svizzera), Majid, Torino, MIIT, Venezia, Calle Bassa.

MOSTRE: Orta San Giulio, Antico Borgo, giu. 2022; Genova, Art Genova, giu. 2022; Noli, Antico Convento, lug. 2022; Gattico Veruno, Cascina antica fonte Strola, gen. 2023; Orta San Giulio, Antico Borgo, mag. 2023.

PARTECIPAZIONI: Padova, ArtPadova, set. 2022; Milano, Gran Ballo Stravinsky, set. 2022; Lugano (Svizzera), Lugano Awards, ott. 2022; Borgomanero, M. Preti, nov. 2022; Venezia, Palazzo Pisani Ravedin, dic. 2022; Saint Vincent, M.C., gen. 2023; Torino, Muso Miit, feb. 2023; Milano, Artè, mar. 2023; Roma, Gregorio, apr. 2023.

 

Nota critico-biografica

La scultrice Maria Lucia Albertini (in arte solo Albertini) nata a Milano, laureata in architettura a pieni voti al Politecnico di Milano, ha frequentato il corso di  libero Nudo all’Accademia di Brera di Milano pe perfezionare la propria naturale attitudine alla rappresentazione umana.
 

Periodi: la sua produzione alquanto eclettica e sfaccettata, si ripartisce tra i dipinti del primo periodo e le sculture di terra cotta, bronzo legno, resina e alluminio. Arricchiscono la sua ricerca artistica oltre alla pittura ad olio l’acrilico, gli acquarelli e gli intarsi in legno e diverse opere anche sperimentali, come la serie degli ottoni, dipinti a olio su lastre di ottone  o dipinti su superfici fluorescente, o l’uso della sabbia e dell’oro.
Instancabile sperimentatrice, tanto da guadagnarsi il titolo dell’artista della luce e del metallo, ha sempre legato la sua ricerca pittorica e scultore alla figura umana al movimento e alla luce.


Nell’ultimo periodo privilegia per le sue opere scultore il bronzo colorato con particolari tecnica della patina a caldo  sui toni dell’azzurro, prosegue la sua ricerca con aspetti anche di tipo ecologico con la nuova serie di sculture in bronzo chiamata  “bio-scultura”, opere che nascono da una complessa elaborazione di ricerca con legni e cera, e la serie nella Mitologia,  di particolare rilevanza tecnica per la dimensione delle sculture,   dedicata alle donne nella mitologia.  


La sua carriera armai consolidata la vede protagonista in importanti esposizioni dalla Biennale d’Arte di Venezia e a Palazzo Zenobbio, dalla sede della Banca Mediolanum, alla Fabbrica del Vapore di Milano, alla galleria Werkkunst di Berlino, al complesso Monumentale del Broletto di Novara, alla gallerie Rotaross di Novara e Orta San Giulio (NO), dove ha un’esposizione permanente delle opere, nel 2018 ad Ischia in occasione del festival del Cinema, dal 2020 le sue opere sono esposte a  Torino e Venezia, ha recentemente partecipato a diverse collettive che si sono tenute nel sud Italia a Parigi e a Roma. Recentemente ha vinto il premio  la “Golden Pallet” per le arti  di Lugano ed è stata invitata alla 47° prestigiosa manifestazione de “La modella per l’arte” dove ha partecipato nella  giuria e ha ritirato il premio per le Arti di Stresa. Queste sono alcune delle varie esposizioni a cui ha partecipato negli anni, presentate da autorevoli critici d’arte, le sue opere sono presenti in diverse collezioni in Svizzera, Danimarca e Francia.
 

Soggetti: le sue sculture sono spinte da una forza primigenia senza tempo, eterne fanciulle alcune la cui aspirazione ultima è sollevarsi in libertà buttando via la materia di cui sono fatte, o uscire dalla materia trasformandosi in figure umane. Con successo di critica Albertini porta avanti la sua ricerca artistica sfruttando la sua capacità innata di interpretare la figura umana, plasmandola direttamente senza artifici. Figure suggerite solo dalla pura creatività dell’artista e della sua grande capacità tecnica, sia con il pennello che con creta, con l’intento di dare vita alle emozioni plasmando nella creta e dipingendo sulla tela immagini inedite. Una ricerca legata al movimento, alla luce, all’equilibrio statico delle sue figure rappresentate. Figure che muovendosi nello spazio ristretto del piedistallo o del quadro, sembrano volersene distaccare e uscire.
 

Tecniche: pittoriche ad olio, acrilico su tela o su lastre di ottone, sculture in bronzo a cera persa o alluminio.