Giulio Paolini con alcune delle sue opere a Verona
Credits: Comune di Verona

Giulio Paolini a Verona

di Francesco Poli

L'Arcadia in mostra al Palazzo della Regione

La Galleria d’arte moderna Achille Forti accoglie nelle sale storiche del Palazzo della Ragione la mostra Et in Arcadia ego di Giulio Paolini (Genova, 1940), curata da Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi.
È un originale progetto espositivo concepito dall’artista stesso che riunisce esempi chiave del suo storico percorso di ricerca, ma che presenta anche diversi lavori inediti, in dialogo con le opere della collezione permanente. Tra questi, L’apparizione della Vergine (1995-96) dello stesso Paolini, che era stata presentata nella sua precedente antologica nel museo nel 2002.

L'arte di Giulio Paolini

Nella mostra Et in Arcadia ego, che è anche il titolo di un’opera qui esposta, Giulio Paolini mette in scena con estrema coerenza e con rinnovata creatività tutti i fondamentali elementi della sua arte allo stesso tempo poetica e concettuale. Nel suo lavoro, come in uno specchio ideale, l’oggetto della riflessione è l’enigma della visione dell’arte stessa, le sue procedure linguistiche, i suoi canoni, i suoi materiali, le sue condizioni fondamentali di esistenza, il suo contesto e anche i suoi miti e la sua storia. Il linguaggio dell’artista nel suo ormai lunghissimo percorso è andato via via crescendo su se stesso attraverso un costante processo di autoriferimento, con continue esplicite autocitazioni e, nella misura in cui il suo “io” di singolo artista aspira a identificarsi con “l’io della pittura”, anche i prelievi, i rimandi continui alla storia dell’arte finiscono per diventare in qualche modo autocitazioni.

 

Questo processo creativo è alimentato dall’inserimento di ulteriori elementi, sempre comunque coerenti ai presupposti iniziali. «Nessun mio quadro», spiega Paolini, «è nato dall’intenzione di cancellare il precedente, non è una successione di esperienze che si sommano, ma è sempre una dichiarazione assoluta, a sé stante, sospesa nel tempo, senza relazioni di sviluppo. Di qui l’ipotesi di non aver potuto fare nulla oltre il mio primo quadro, ogni opera è se stessa e diversa dalle altre per emozioni, interessi, distrazioni successive, ma non credo che possa né smentire né accrescere il dato originale».


Le opere di Giuilo Paolini in mostra a Verona

In questo senso, anche l’esposizione veronese appare come un’articolata opera “unica”, in cui l’artista rimette in gioco l’incanto meta-fisico del suo complesso e sofisticato repertorio in uno spazio scenografico atemporale, in cui il passato vive nel presente e si apre verso l’affascinante vuoto del futuro. Qui sono i titoli stessi delle opere a indicare il percorso della narrazione visiva che inizia con l’autore, come entità quasi immateriale, che percorre la Scala della ragione, e che prosegue con Copia e originale dove il calco in gesso di una mano si confronta con la forma perfetta dell’uovo di struzzo. L’artista indaga poi sull’ambiguità di Una doppia vita e si ripropone come Il modello in persona nello studio. Al centro dell’esposizione è collocata la Riapparizione della Vergine che reinterpreta l’opera della collezione del museo: un’enigmatica installazione con la custodia vuota di un violoncello.

Info sulla mostra di Giulio Paolini a Verona:

GIULIO PAOLINI.
E
T IN ARCADIA EGO.
Verona, Galleria d’arte moderna Achille Forti
(tel. 045-8001903).
Fino al 3 marzo 2024.

Questo approfondimento sulle case d'asta a Milano è tratto dal n. 603 di Arte. La rivista di arte, cultura e informazione è acquistabile in edicola o sul sito di Cairo Editore

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