Virgilio Guidi

Roma, 4 aprile 1891 - Venezia, 7 gennaio 1984

Formazione: Virgilio Guidi frequenta l’Istituto tecnico e la bottega di un restauratore e decoratore; in seguito s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma dove è allievo di A. Sartorio.

 

Dal 1911 sperimenta, in una serie di “Paesaggi romani”, le teorie sullo spazio e sulla luce, che studia prima nelle opere del Quattrocento italiano e che rielabora negli anni Trenta sulla base delle teorie di Goethe. Si interessa poi ai principi costruttivi di Cézanne e alla problematica del colore di Matisse. Aderisce al gruppo della Secessione Romana; frequenta il circolo di intellettuali che si radunano al Caffè Aragno, stringendo amicizia con G. de Chirico, G. Ungaretti, R. Longhi, R. Bacchelli e V. Cardarelli.

 

Periodi: negli anni Venti si accosta alla spazialità di impianto classico (In tram, 1923), esponendo con il gruppo di Valori Plastici e, sia pure in posizione autonoma, con quello di Novecento. Nel 1927 realizza una serie di “Marine” e “Paesaggi” caratterizzati da un intenso tonalismo. Negli anni Trenta svolge, parallelamente a temi figurativi, ricerche al limite dell’astrazione, che culminano nella serie di “Figure nello spazio” del decennio successivo. Nel 1951 aderisce allo Spazialismo di Fontana; nel 1954 dipinge il ciclo delle “Angosce”, avvicinandosi per certi aspetti all’Informale.

 

Soggetti: figure, nature morte, paesaggi, marine. I temi ricorrenti degli ultimi anni sono vedute di Venezia con l’isola di San Giorgio, volti, incontri, composizioni con occhi.

 

Tecniche: olio, tempera, acquerello.