Lucio Del Pezzo

Napoli, 13 dicembre 1933 - Milano, 12 aprile 2020

Lucio Del Pezzo, nato nel 1933 a Napoli, inizia la sua attività artistica assieme a un gruppo di altri pittori napoletani, interessati alla ricerca. Fin dal '54 il gruppo di Del Pezzo ha rapporti non frequentissimi, e spesso limitati a scambi di opinioni, con il gruppo milanese che fa capo a Baj. Agli esordi l’unico critico che si interessa del gruppo di Del Pezzo è Barbieri de «Il Mattino», anch’egli a sua volta osteggiato. Del Pezzo e il suo gruppo espongono quindi raramente, spesso soltanto nelle librerie di qualche amico. In questo periodo la ricerca dell’artista è orientata verso la realizzazione di opere materiche in cui utilizzare sacchi, objets trouvés, tele bruciate, muovendosi in sostanza nell'ambito segnato da Burri e Baj: sono queste le cosiddette opere del periodo napoletano.

 

Nel '60 si trasferisce a Milano ospite dello stesso Baj e attraverso questi, l'ambiente artistico milanese lo accoglie in maniera ben diversa da quello napoletano. Per i buoni uffici di Baj, Del Pezzo ottiene un contratto da Schwarz, il quale lo appoggia ed espone le sue opere materiche in una personale, la prima in senso assoluto, nel '61. La mostra suscita un vivo interesse sia di critica che di pubblico e Del Pezzo vende i suoi primi lavori per cifre oscillanti tra le 30.000 e le 100.000 lire di allora, per i quadri grandi, o attorno alle 80.000 lire per un’opera di 50x70: cifre ragguardevoli per un artista esordiente. I suoi primi collezionisti milanesi sono Rizzi e l’avvocato Accetti, il cui interesse per Del Pezzo non si arresterà alle opere di quegli anni.

 

Le ricerche inconsuete del giovane artista, non legate ad alcun clima locale, incuriosiscono la critica: i primi ad occuparsi di lui sono tra gli altri Guido Ballo e Kaisserlian, e negli anni successivi sarà poi soprattutto seguito, oltre che da Ballo, che curerà la mostra alla Besana di Milano nel '74, anche da Gillo Dorfles.
Intanto Schwarz si preoccupa di far conoscere Del Pezzo anche all'estero e organizza una sua personale al Museum KröllerMüller in Olanda nel '64. Nel '65 finisce per Del Pezzo il contratto con Schwarz, al quale succedono Marconi e Krugier, che organizzano per lui, l'anno stesso, una mostra a Leverkusen, in Germania. L'artista si trasferisce a Parigi, ed espone anche alla Galerie BlumenthalMommaton e alla Galerie Germain. Sono gli anni in cui le sue opere costano già dalle 300 alle 500.000 lire.
Marconi aveva firmato un sottocontratto con Schwarz fin dal 1961 per occuparsi di certi lavori di Del Pezzo, e l'artista espone per la prima volta nella sua galleria proprio in occasione dell’apertura ufficiale, in una collettiva con Adami, Tadini e Schifano, tenendovi poi la prima personale nel '67. I prezzi delle sue opere si aggirano in questo periodo tra le 600.000 e le 800.000 lire.

 

Del Pezzo è un artista che lavora con continuità, benché ciò non presupponga una produzione abbondante: egli elabora le sue opere affrontando scrupolosamente ogni sia pur minimo problema di realizzazione.

 

Formazione: Istituto d’arte e Accademia di Belle Arti a Napoli.

Periodi: nel 1958 a Napoli è tra i fondatori, con Di Bello e Biasi, del Gruppo ’58 e della rivista “Documento Sud”, in collegamento con il gruppo milanese di Baj; opere materiche di ispirazione neodada (sacchi, objets trouvés, tele bruciate). Successivamente, negli anni Sessanta, recupero dell’oggetto in chiave pop con una particolare accentuazione di tipo geometrico-metafisico (riferimenti a de Chirico e a Tilson).

Soggetti: i più noti sono composizioni con solidi geometrici, saette, bersagli, arcobaleni e altri elementi tridimensionali.

Tecniche: olio, acrilico, tempera, collage, assemblage (polimaterico o legno dipinto). Nella grafica: acquaforte, acquatinta, litografia e, in particolare, serigrafia.