I lenzuoli di Carla Accardi
Al Museo Correr di Venezia
A Venezia una mostra tematicha vuole racccontare il passato della grande artista contemporanea con una serie di opere realizzate negli anni '70, poco conosciute e raramente visibili al pubblico.
Carla Accardi aveva solo ventiquattro anni quando nel 1948 è stata invitata per la prima volta alla Biennale di Venezia (ci tornerà in altre quattro circostanze). Ed è proprio la città lagunare a riscoprire un aspetto segreto del suo lavoro mettendo in scena i Lenzuoli. Insieme, la mostra propone tre sculture degli anni Duemila progettate tre decenni prima, dove prevale la trasparenza del perspex con il segno che si espande all’infinito, creando una convergenza con le opere in cotone. Non manca una serie di documenti storici con i progetti di Lenzuoli e sculture.
La mostra al Museo Correr di Venezia dedicata a Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014) anticipa di qualche mese il centenario della nascita.
Ma non si tratta di un’antologica, bensì di un’esposizione tematica che si concentra su un ciclo assai poco conosciuto e raramente proposto in occasioni pubbliche. Si tratta dei Lenzuoli realizzati in gran parte negli anni Settanta ed espo sti per la prima volta nel 1974 alla galleria Editalia di Roma con un catalogo introdotto da Maurizio Fagiolo dell’Arco, che ne sottolineava la componente strutturalista e analitica.
Di Lenzuoli ne esistono una trentina e undici (mai così tanti tutti insieme) vengono presentati nella mostra curata da Chiara Squarcina e Pier Paolo Pancotto in un allestimento particolarmente attento al dialogo con il contesto storico del museo. Sono opere ambientali di grandi dimensioni (talvolta superano i tre metri) dove i segni si allungano sulle superfici in cotone evocando lirici paesaggi mentali che rimandano a una dimensione spirituale e intimista. «L’arte può e deve essere come la musica che ha in se stessa delle doti e ti trasmette spiritualità», ha affermato Carla Accardi.