Mario Deluigi

Treviso, 21 giugno 1901 - Dolo, 27 maggio 1978

Formazione e Periodi: dopo la maturità artistica, conseguita privatamente nel 1925, Mario Deluigi si iscrive all'Accademia di Venezia, dove avrà  come docenti di pittura Virgilio Guidi ed Ettore Tito. Inizia la sua attività  espositiva nel 1928 e nel 1930 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Intorno al 1934 si interessa alle problematiche poste dalla ricerca cubista, e soprattutto dal cubismo sintetico. Dal 1942 al 1944 sarà assistente di Arturo Martini all'Accademia di Belle Arti di Venezia.

 

Nel 1946 insieme a Carlo Scarpa e Anton Giulio Ambrosini fonda la Scuola Libera di Arti Plastiche, e nello stesso anno è chiamato ad insegnare scenografia presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove rimarrà fino al 1971. Nei primi anni Cinquanta l'artista si orienta verso l'astrazione e nel 1951 firma a Milano il Manifesto dell'arte spaziale.

 

Soggetti e tecniche: il tema dominante della sua opera è la riflessione sullo spazio legato a colore e luce, concepita come un valore strutturale. La tecnica del "grattage" è il suo tratto più conosciuto: i suoi quadri realizzati con tale tecnica presentano superfici colorate rigate da minuti graffi, che danno l'illusione di nuvole di scintille.