Loredana Di Lillo

Gioia del Colle (BA), 1979

Tecniche e soggetti: Loredana Di Lillo si serve di molti linguaggi. Dalle installazioni ai lavori fotografici, le sue opere aprono profonde riflessioni sul rapporto tra l’universale e la dimensione privata.

 

Double eye, l'opera con cui ha vinto la 13° edizione del Premio Cairo, è un racconto che guarda a temi apparentemente lontani eppure più che mai connessi: memoria intima e potere, violenza e mercificazione sono giocati con immediatezza.

 

L’opera è una immagine straniante caricata di sottile humor noir, un ritratto fotografico di un volto femminile, dove l’artista interviene congelando e trasformando con un gesto surrealista il significato dell’immagine. Doppio è lo sguardo, alterato dall’inserimento di un occhio di bambola ficcato tra le ciglia posticce: manifesta un sentimento di stupore e allo stesso tempo di orrore, e si connota come metafora di un mondo nel quale sembra non poterci essere salvezza se non grazie alla capacità dell’essere umano di sapersi sorprendere.

 

In Double eye Loredana Di Lillo sottende il tema della libertà creativa e della fantasia, intese come opportunità di trascendere il presente e il reale. Il suo lavoro avanza così un’attenta riflessione sull’arte, sullo spazio invisibile in cui essa opera, sul suo significato e sulla sua capacità di suscitare meraviglia. E, come afferma spesso l’artista, ci si chiede: “Chi sta guardando chi? Noi, l’opera, oppure è quell’occhio gigante a congelarci nel ruolo di meri spettatori di fronte al mondo?”.