Giovanni Ozzola

Nei lavori di Giovanni Ozzola ritorna come una costante lo studio della percezione visiva generata da immagini nettamente diverse: scene cariche di luce accostate a visioni completamente immerse nel buio.

 

Soggetti: raggi di sole infranti sulle pareti di una stanza, vedute crepuscolari di paesaggi nebbiosi, orizzonti luminosi e visioni notturne rese visibili dal solo bagliore lunare sono i soggetti della sua narrazione. Immagini duplici, opposte e complementari – come afferma l’artista “un occhio maschile e un occhio femminile che compongono un unico” – che si manifestano allo spettatore come visioni d’eccezione, istantanee concesse alla vista per pochi attimi, poco prima di essere celate dietro una saracinesca. Nelle fotografie di Ozzola la luce diventa luogo ideale, spazio di riflessione dove la mente dell’osservatore può perdersi, proiettandosi in una dimensione sospesa fuori dal tempo, in una realtà più intima e personale in cui ritrovare se stesso.

 

Vince la 12° edizione del Premio Cairo con l'opera Don’t ask me ask yourself: nel lavoro fotografico si raggiunge il momento culminante di un percorso che da diverso tempo indaga il tema classico del paesaggio e della luce.