Bruno Cassinari

Piacenza, 28 ottobre 1912 - Milano, 26 marzo 1992

Bruno Cassinari nasce a Piacenza nel 1912 e muore a Milano nel 1992.

 

Inizia a dipingere e a scolpire nel '26 a Piacenza, mentre frequenta i corsi della Scuola d'Arte: le sue prime opere sono ritratti della madre modellati in creta. Nel '29 si trasferisce a Milano, frequenta l’ambiente artistico del capoluogo lombardo e si diploma a Brera nel '38.

 

Gli inizi di carriera non sono facili: Cassinari vende raramente e a prezzi molto bassi, egli stesso ricorda che per ogni quadro venduto, almeno dieci sono quelli regalati.
Il suo scopritore e primo critico è Vittorini, il quale nel '41 presenta il catalogo della personale dell’artista alla galleria di «Corrente». Galleria a cui fa capo il più importante tra i movimenti che provocano riforme sostanziali nel panorama della pittura italiana di quel periodo. L’interesse da parte della critica non tarda ad arrivare, poiché Cassinari, dopo aver già vinto nel '39 il Premio Nazionale per i Giovani Pittori, nel '41 si aggiudica un premio alla mostra del Premio Bergamo, cui partecipano gli artisti estranei al gusto ufficiale.

 

Dopo le peripezie della guerra, nel '46 Cassinari aderisce a «Nuova Secessione», movimento che si forma a Venezia per iniziativa di Birolli, Santomaso, Vedova e altri. In quegli anni le vendite continuano ad essere scarse: non è insolito infatti che il prezzo di un quadro corrisponda a quello di una cena. Si fanno però avanti i primi coIlezionisti, come Jucker, Della Ragione, Jesi.


NeI '47 l'artista si reca a Parigi per tre mesi, tiene una mostra personale al Milione, e l'anno successivo è presente alla Biennale di Venezia, dove espone dieci dipinti. All'interesse ancora modesto dei primi collezionisti, si affianca però ormai quello della critica, e si moltiplicano per lui gli inviti da parte dei galleristi. Nel ’49 oltre a una nuova mostra al Milione, Cassinari ne allestisce una anche all'Annunciata. Nell'estate dello stesso anno, Cassinari si reca ad Antibes dove conosce Picasso, che dimostra subito un notevole interesse per lui, invitandolo ad esporre l'anno successivo al Museo di Antibes. La mostra riscuote un successo straordinario, ma l'artista si accorge ben presto che la sua pittura sta volgendo verso un tratto troppo picassiano, e comincia a temere di perdere la propria personalità, seguendo una strada non sua. Lascia la Costa Azzurra e torna a Milano.


Intanto, nei primi anni Cinquanta, le quotazioni aumentano e Cassinari vende ormai le sue opere per cifre oscillanti tra le 100.000 e le 200.000 lire dell’epoca, a seconda dei formati. Pure si moltiplicano le mostre organizzate per lui in tutto il mondo: nel '52 vince a Venezia il Gran Premio della Pittura Italiana e partecipa a mostre a New York, Pittsburgh, Zurigo e Buenos Aires.

 

Formazione: Scuola d’arte di Piacenza; Accademia di Belle Arti di Milano (allievo di Carpi). Interessi per Cézanne, Modigliani, i fauves e i cubisti.

 

Periodi: figurazioni di carattere espressionista nel periodo di Corrente (1940-41). Durante la guerra, pittura caratterizzata da toni grigi e viola. Nel 1946 partecipa al Fronte Nuovo delle Arti. Nel 1950-54 lavora ad Antibes con Picasso, da cui è influenzato. Dal 1955 al 1959 periodo astratto, sempre con accenti postcubisti. Dal 1960 al 1965 opere dai toni molto scuri per una figurazione di tipo naturalistico (dense campiture e accesi accordi cromatici).

 

Soggetti: nature morte, paesaggi, ritratti, cavalli, composizioni.

 

Tecniche: olio su tela, tempera e acquerello su carta. Sculture in bronzo. Nella grafica, litografie e acqueforti.