Amalia Zandavalli (Gina)
CRITICA: segnalazione critica del Comitato
MERCATO: estensione internazionale, fascia economica (indicativamente inferiore ai 2.600€), frequenza media
E-MAIL: associazioneflangini@gmail.com
NOTA CRITICO-BIOGRAFICA
Formazione: fino agli anni Quaranta vive in un sodalizio artistico con il marito Giuseppe Flangini. Con il trasferimento a Milano, dove muore nel 1993, amplia le prospettive divenendo parte della vivace vita culturale della città. Per moltissimi anni socia della Società delle Belle Arti (La Permanente), partecipa alle iniziative della Famiglia Artistica Milanese, del cui Consiglio fa parte, e dell’UCAI. Espone nelle gallerie più note ed è presente in prestigiose sedi espositive (Palazzo Reale, l’Angelicum, San Sempliciano, Castello di Pavia). Dagli anni Venti soggiorna per lunghi periodi in Belgio, Olanda e Francia, dove realizza mostre personali e in collaborazione col marito, acquisendo notorietà anche all’estero per l’inconfondibile tecnica. Dal 1923 inizia la sua carriera artistica privilegiando ritratti, nature morte e fiori. Dagli anni Quaranta rivolge la sua attenzione ai delicati caratteri del japonisme. Dagli anni Cinquanta partecipa a collettive di arte sacra in Italia e all’estero.
Soggetti: ritratti di personaggi noti, arte sacra, paesaggi, nature morte, fiori.
Tecniche: pastelli, colori a olio, matite.
Hanno scritto dell’artista: Borgese, Bracchi, Costantini, Da Via, De Grada, Honegger, Kaisserlian, Lepore, Longa, Martucci, Mastrolonardo, Monteverdi, Portalupi, Rossi, Villani, Viviani.