"Arnaldo Pomodoro. Il Grande Teatro delle Civiltà", Palazzo della Civiltà Italiana, Roma, 2023
Credits: Fondazione Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro: la sua scultura

di Marco Tonelli

Tra Minimalismo e Barocco a Roma

Al Palazzo della Civilità Italiana di Roma a scultura di un artista “universale” in bilico tra presente e passato: Arnaldo Pomodoro.

Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926), il più longevo degli scultori italiani che hanno fatto la storia dell’arte, è forse pure uno dei più conosciuti e riconoscibili, anche a livello internazionale, per le sue forme archetipiche e avveniristiche allo stesso tempo. La Fondazione Fendi lo omaggia con una mostra, a cura di Lorenzo Respi e Andrea Viliani (memebro della Giuria del Premio Cairo), di trenta opere realizzate tra fine anni Cinquanta e il 2021. Fotografie, bozzetti, disegni, progetti del suo archivio milanese fanno dell’esposizione al Palazzo della Civiltà Italiana una sorta di opera omnia.
 

"Arnaldo Pomodoro. Il Grande Teatro delle Civiltà", Palazzo della Civiltà Italiana, Roma, 2023
Fondazione Arnaldo Pomodoro
"Arnaldo Pomodoro. Il Grande Teatro delle Civiltà", Palazzo della Civiltà Italiana, Roma, 2023
Chi è Arnaldo Pomodoro

Futurista e primordiale, minimalista e barocco, moderno e arcaico, Arnaldo Pomodoro è lo scultore italiano vivente più famoso al mondo. Sia per le collocazioni strategiche delle sue opere (davanti al Ministero degli Esteri alla Farnesina, ad esempio; e poi, a parte l’Africa, non c’è un continente che ne sia privo, dagli Stati Uniti al Giappone, all’Asia, all’Australia). Artista per certi versi quasi “universale”, soprattutto per le sue forme, rassicuranti nel loro involucro minimalista (cubi, sfere, piramidi, colonne), meno per le fratture, gli spacchi, le lamine metalliche che sembrano fuoriuscire dai volumi lacerati e interrotti. Così per quanto riguarda le sue sculture più organiche, come le corazze di enormi carapaci architettonici (spettacolare quello della tenuta vinicola di Castelbuono della famiglia Lunelli) fino a ossi di seppia giganti, stratificati come rilievi desertici.

Pomodoro a Roma

Roma e il Palazzo della Civiltà Italiana lo vedono ora congiungere il passato e il presente di una storia urbana millenaria, ma in un quartiere simbolo del razionalismo e della retorica nostalgica del Ventennio al tempo stesso. Un binomio perfetto per un artista che non possiamo dire mai pienamente contemporaneo e mai pienamente antico, ma ancora oggi nel bilico delle sue misteriose fenditure.