Severino Bellotti

Bergamo, 25 maggio 1900 - Milano, 1964

CRITICA: interesse critico settoriale

MERCATO: estensione nazionale, fascia medio economica formato di riferimento: 50x70 cm; tra i 2.600 e i 5.200€), frequenza limitata

RECAPITO: Via Papiniano 10, tel. 339/2395785, 00136 Roma.

E-MAIL: biancambelotti@alice.it
PARTECIPAZIONI: Treviso, Elle, ott. 2022.

 

Nota critico-biografica
 

Formazione: è stato allievo di Ponziano Loverini all’Accademia Carrara di Bergamo, presso la quale si forma artisticamente per poi insegnarvi dal 1924 al 1927, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui una medaglia d’oro e il Premio Piazzoni. Periodi: vince una borsa di studio a Roma per un corso di arte sacra nel 1922 e, l’anno dopo, partecipa alla Seconda Biennale Romana con l’opera Nudo femminile. La sua opera rivela un grande artista figurativo, vicino alle istanze di “Novecento” e del Realismo Magico, ma mai travolto da queste. Ritornato a Milano, continua il suo impegno pittorico con le partecipazioni a mostre importanti, tra le quali l’Esposizione Primaverile presso la Mostra Permanente con il dipinto Maternità (1928). Attento critico d’arte, pubblica un importante saggio su Pellizza da Volpedo per la collana “I Maestri del Colore”. Gli anni successivi sono pieni di attività, partecipa a molte mostre nazionali e internazionali, aggiudicandosi premi importanti, tra i quali la Medaglia d’oro del Premio Terni per il quadro Testa di Cristo. Dalla seconda metà degli anni Cinquanta, a Milano continua la sua ricerca artistica eseguendo molti ritratti.

 

Soggetti: componimenti campestri, nature morte, figure silenti sorprese nell’esercizio di un’umile quotidianità, la ritualità delle piccole cose di ogni giorno, caratterizzate talvolta anche da grande modernità.

 

Tecniche: olio su tela e su tavola; carboncino, sanguigna, pastello soprattutto per ritratti di bambini e giovani donne.