Mauro Capitani

San Giovanni Valdarno (AR), 8 maggio 1949

Formazione: Mauro Capitani studia Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Terminati gli studi inizia alcuni anni dopo a insegnare Pittura all’Istituto d’arte e successivamente Storia dell’arte. Si forma nell’ambiente artistico fiorentino, ove si distingue già da inizio anni Settanta. 

 

Nel 1978 conosce Mino Maccari dal quale apprende l’arte dell’incisione e lo stesso anno lo presenta nel catalogo della personale, alla Galleria Omiccioli in via Margutta. Poi l’amicizia con Treccani, Breddo, Brindisi e Berti lo porta ad aderire ai valori del Novecento con una rilettura di forte impatto cromatico di matrice espressionista; lo storico e critico Tommaso Paloscia lo annovera tra i protagonisti della pittura di quegli anni.

 

Nel 2017 celebra i suoi cinquant’anni di pittura dalla prima personale (1967) con una grande mostra a Firenze in Palazzo Medici Riccardi, accompagnata dal secondo volume monografico, a cura di Giammarco Puntelli. Nel 2013 una sua opera illustra la copertina del Catalogo dell’Arte Moderna, il n. 49. Attualmente è in corso la costituzione della Fondazione Mauro e Nuccia Capitani.

 

Periodi: nei primi anni Settanta opera un neorealismo vicino alla lezione di Guttuso e Treccani, con materia densa e forte cromia; nel decennio successivo aderisce alla pittura colta, recuperando con temi mitologici una pittura di stile classico, derivata dalle sue profonde conoscenze rinascimentali: questo periodo termina con il ciclo “Otello”, cui segue il tema delle “Fiabe”.

Da alcuni anni è tornato agli argomenti della natura con il ciclo di “Newton”.

 

Soggetti: figure, spiagge, pescatori, bestiari, paesaggi, soggetti mitologici e letterari, nudi, i Tarocchi, opere religiose anche di grandi dimensioni parietali. Nelle ultime mostre, le opere del paesaggio hanno assunto una visione quasi astratta, con forti toni cromatici che consolidano la sua figura di grande colorista.

 

Tecniche: olio, pastelli, chine; acquaforte, litografia, xilografia; ceramica, vetro, gioielli, raramente bassorilievi in bronzo o in cemento. Alcune installazioni. Scenografie.