Giuliano Vangi

Barberino di Mugello (FI), 13 marzo 1931

Formazione: fin da ragazzo Giuliano Vangi rivela, con disegni pregni di sapienza tecnica e formale, ciò che sarà il suo futuro d’artista. A Firenze si diploma all’Istituto d’arte e frequenta l’Accademia di Belle Arti e la Scuola del nudo.

 

Periodi: insegna alcuni anni all’Istituto d’arte di Pesaro, poi si trasferisce, dal 1959 al 1962, a San Paolo in Brasile. Durante il soggiorno brasiliano si dedica alla ricerca astratta, lavorando cristallo e metalli quali il ferro e l’acciaio. Rientrato in Italia, recupera la figurazione, ricorrendo a doti plastiche dalla straordinaria forza espressiva, con accenti drammatici e di grande verità esistenziale; esprime cioè lo spirito del tempo, l’aria greve della guerra fredda, i nuovi fermenti della contestazione sessantottina.

 

Soggetti: tutta l’opera di Vangi ha come fulcro l’uomo, con le sue sofferenze, i dolori, i dubbi, le certezze, le speranze, poiché per lui l’arte è essenzialmente affermazione dell’esistenza.

 

Tecniche: concepisce le proprie sculture in diversi materiali, realizzandole secondo la specifica esigenza, in legno, in marmo, pietre varie con incastri, in avorio e nei metalli più vari.