Fabio Viale

Cuneo, 1975

Tecniche e soggetti: la scultura di Fabio Viale sperimenta le possibilità del materiale con fare rigoroso, si misura con la tradizione conseguendo risultati spiazzanti e sorprendenti, che dimostrano come il pensiero più estremo e improbabile possa essere formalizzato.

 

Il marmo, medium e allo stesso tempo idea, materia pesante, severa, antica quanto preziosa, diventa leggero, dinamico, duttile, anonimo quanto un derivato industriale oppure singolare riproduzione di grandi capolavori. Esemplari le opere in cui il marmo assume le sembianze di un palloncino, di un aeroplano di carta, di un teschio di polistirolo e persino di una barca perfettamente funzionante.

 

La scultura "La suprema", con cui ha vinto la 15° edizione del Premio Cairo, formata da due cassette in marmo colorato sovrapposte e ingigantite, è il monumento di un oggetto d’uso quotidiano riprodotto nei minimi dettagli, sul quale sono impressi i marchi dai quali deriva il titolo dell’opera. Un’immagine paradossale che crea nello spettatore un inganno percettivo per l’accuratezza esecutiva con la quale l’artista replica il materiale ligneo originale. È un procedimento mimetico che attraverso l’abilità e il virtuosismo tecnico conferisce nuove qualità al marmo coerentemente con la sua storia, nell’intento di perseguire il limite della ricerca sulla materia per oltrepassarlo.