Alba Gonzales
Critica: alto interesse critico espresso dal Comitato
Mercato: estensione nazionale, fascia medio alta (tra i 10.500 e i 21.000€), frequenza media
Abitazione e studio: via Affogalasino 41, 00141 Roma.
E-mail: albagonzales@albagonzales.it
Partecipazione: Firenze, Palazzo Borghese, giu. 2021; San Quirico d’Orcia, Horti Leonini, lug. 2021; Sulmona, Polo Museale Civico Diocesano, set. 2021; Ferrara, Centro Fieristico, ott. 2021; Firenze, Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti Casa di Dante, nov. 2021; Marano Principato, Pinacoteca Cesare Baccelli, gen. 2022; Berlino, Von Zeidler Art, apr. 2022.
Prezzi: 30 x 50 cm, € 12.000; 50 x 70 cm, € 15.000; 80 x 100 cm, € 18.000/A.
Nota critico-biografica
Formazione: dal 1948 al 1958 studia all’Accademia di Danza del Teatro dell’Opera di Roma; quanto alla scultura si forma da autodidatta.
Periodi: dall’inizio degli anni Settanta si dedica con continuità alla scultura, con l’intenzione di restituire nel modellato la plasticità dei movimenti della danza, da lei praticata a livello professionale. Dopo gli esordi di figurazione tradizionale, ha subito il fascino delle materie (pietre, tufi, marmi) indirizzando l’esperienza verso forme di stilizzazione del corpo, per coglierne e interpretarne la valenza simbolica, la valenza ritmica e la suggestione totemica. Nel 1978, in seguito all’invito di G. Di Genova ad esporre nella piazza del Duomo di Pietrasanta la sua prima opera monumentale in bronzo, avvia un’assidua frequentazione del laboratorio del marmo di Sem Ghelardini, con il quale manterrà poi sempre un rapporto di collaborazione e amicizia. Lavora con i bravi scalpellini della Versilia, anche dopo la scomparsa prematura di Ghelardini, a Pietrasanta, con quelli dello studio di Giorgio Angeli a Querceta, o del laboratorio di Carlo Nicoli a Carrara. Veder crescere le proprie opere accanto a quelle dei più importanti e riconosciuti maestri della scultura contemporanea internazionale ha contribuito all’approfondimento delle tecniche e delle poetiche del fare scultura e anche alla conoscenza di se stessa.
L’evolversi della sua personalità e della sua creatività s’è articolato in precise tematiche. Sino al 1985 ha privilegiato la dialettica della struttura con figurazioni antropomorfiche, che sondano in modo originale il senso del mito arcaico e del meccanicismo moderno. Dal 1986 il tema “Amori e Miti”, tuttora in divenire, si arricchisce di nuove, importanti opere, a testimonianza del fascino che la cultura mediterranea continua a esercitare su di lei. Contemporaneamente un altro tema, “Sfingi e Chimere”, ovvero la bestia che è dentro di noi, sollecita la sua risposta plastica alla condizione esistenziale, in una drammatizzazione e teatralizzazione della forma di figurazione fantastica con forti componenti erotico-oniriche.
Soggetti: movimento del corpo durante la danza, figure geometrizzate e tettoniche, figure d’ispirazione etrusca, elementi reali trasfigurati come in una metamorfosi.
Tecniche: sculture in marmo e pietra, bronzo con fusione a cera persa.