Pirelli HangarBicocca
Credits: courtesy Pirelli HangarBicocca

Le mostre da non perdere in Italia

Torino
Milano
Venezia
Firenze
Roma

Da Nord a Sud, le mostre d'arte da vedere assolutamente

Da nord a sud, dai musei delle grandi città ai piccoli centri culturali di provincia, ecco la guida alle mostre da non perdere in Italia.

NORD
Torino

Dominique Gonzalez-Foerster - Lingotto

Dominique Gonzalez-Foerster su IG, particolare del suo murales realizzato sul tetto del Lingotto di Torino
Dominique Gonzalez-Foerster su IG, particolare della sua opera, un murales realizzato sul tetto del Lingotto di Torino

La curva parabolica nord della Pista 500, ex-pista di collaudo sul tetto del Lingotto, ospita il quarto capitolo della serie Panorama realizzata da Dominique Gonzalez-Foerster (Strasburgo, 1965). Intitolata Pistarama (nella foto), è un’opera monumentale lunga 150 metri appositamente realizzata, la prima della serie all’aperto. Ispirata alla tradizione del muralismo, in realtà è una stampa digitale su vinile adesivo disposta dall’artista francese a corona della fabbrica del Lingotto e prende spunto dalla storia politica e culturale di Torino.

 

Brescia

I nodi dei giardini del Paradiso - Castello di Brescia

Al Grande Miglio del Castello di Brescia, 35 tappeti pregiati del Turkestan vengono messi a confronto con opere tessili di artisti contemporanei, da Alighiero Boetti a Sheila Hicks. Evocativamente intitolata I nodi dei giardini del paradiso, l’esposizione, iniziativa della Fondazione Tassara e della Fondazione Brescia Musei, è curata, assieme a Giovanni Valagussa, dall’artista LETIA (pseudonimo di Letizia Cariello, Copparo 1965), che propone anche due installazioni realizzate per l’occasione.
Grande Miglio del Castello di Brescia.
Fino al 5 novembre.

Venezia

Arthur Duff - Casa di The Human Safety Net, Procuratie Vecchie

Arthur Duff, Procuratie Vecchie, Venezia
Arthur Duff, Procuratie Vecchie, Venezia

Interattiva e allo stesso tempo immersiva, «per comprendere e connettersi con il proprio potenziale, esplorando i punti di forza e scoprendo le qualità migliori in noi stessi e negli altri», l’installazione The hungriest eye. The blossoming of potential di Arthur Duff (Wiesbaden, 1973) è un caleidoscopio di colori ispirato alle xilografie giapponesi del XIX secolo. Allestita nella Casa di The Human Safety Net, alle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, e curata da Luca Massimo Barbero (già membro della giuria del Premio Cairo), l’opera è visibile fino al 10 marzo 2024 e completa il percorso della mostra permanente A world of potential.

Carla Accardi, I lenzuoli - Museo Correr

Carla Accardi aveva solo ventiquattro anni quando nel 1948 è stata invitata per la prima volta alla Biennale di Venezia (ci tornerà in altre quattro circostanze). Ed è proprio la città lagunare a riscoprire un aspetto segreto del suo lavoro mettendo in scena i Lenzuoli. Insieme, la mostra propone tre sculture degli anni Duemila progettate tre decenni prima, dove prevale la trasparenza del perspex con il segno che si espande all’infinito, creando una convergenza con le opere in cotone. Non manca una serie di documenti storici con i progetti di Lenzuoli e sculture.
Museo Correr, tel. 041-2405211
Fino al 29 ottobre.

Emilio Vedova, Rivoluzione Vedova - M9, Mestre

A Mestre, il museo M9 - Museo del ’900 ospita una monografica dedicata a Emilio Vedova (Venezia, 1919-2006) e al suo ruolo centrale nell’arte contemporanea. L’esposizione Rivoluzione Vedova, ideata e progettata dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, racconta attraverso centotrenta opere, fra installazioni e lavori a parete, il punto di vista dell’artista e intellettuale veneziano, proponendo una rilettura e un confronto, attraverso i suoi lavori, con i capitoli della storia più recente, dalle macerie della Seconda guerra mondiale a oggi.
Mestre, M9-Museo del ’900. Fino al 26 novembre.

Varese

Jene Highstein - Villa Panza

A cent’anni dalla nascita di Giuseppe Panza di Biumo (1923-2010), una nuova opera monumentale en plein air s’incastona nei giardini di Villa Panza, residenza custodita dal FAI, il Fondo Ambiente Italiano. La scultura Twelve part vertical pipe piece di Jene Highstein (Baltimora, 1942) “trafigge” una piccola area del parco di oltre 30mila metri quadri della villa settecentesca. Dodici cilindri d’acciaio alti cinque metri, disposti in linea, evocano nella natura e nella loro ascensione un’astrazione dalla vocazione spirituale.

Jene Highstein Twelve Part Vertical Pipe Piece a Villa Panza
Villa Panza su IG
Jene Highstein Twelve Part Vertical Pipe Piece a Villa Panza
Milano

Ann Veronica Janssens, Gran Bal - Pirelli HangarBicocca

Luce, specchi e nebbia artificiale e colorata sono i mezzi espressivi che usa da quarant’anni per esplorare la natura sensoriale e performativa di spazi e architetture, dando vita a opere che mutano continuamente sotto gli occhi dello spettatore, cui è richiesta spesso una partecipazione diretta. Ad Ann Veronica Janssens (Folkestone, 1956, vive a Bruxelles) dedica fino al 30 luglio una grande mostra, curata da Roberta Tenconi, il Pirelli HangarBicocca di Milano, che mette in scena lavori storici e nuove produzioni.
Milano, Pirelli HangarBicocca (tel. 02-66111573).
Fino al 30 luglio.

Diego, l'altro Giacometti - Fondazione Rovati

È la prima volta che in Italia viene dedicata una mostra a Diego Giacometti, o meglio, all’altro Giacometti, come recita il titolo dell’esposizione in corso alla Fondazione Luigi Rovati di Milano fino al 18 giugno. A cura di Casimiro Di Crescenzo, riunisce opere provenienti da raccolte prestigiose: gli eredi di Diego Giacometti, la Fondation Giacometti di Parigi, l’Alberto Giacometti Stiftung presso la Kunsthaus di Zurigo, il Musée Picasso di Parigi e collezioni private.
Fondazione Luigi Rovati, corso Venezia 52
Fino al 18 giugno.

Una collezione inattesa. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura - Gallerie d'Italia

Un Concetto spaziale. Attese, di Lucio Fontana, del 1965 (cm 130x195), un Abstraktes Bild di Gerhard Richter, del 1984 (cm 200x300), una scultura in marmo bianco di Jean Arp, Femme paysage, del 1966 (cm 220) e un lavoro tridimensionale realizzato da Sol LeWitt nel 1986 (cm 510): sono quattro opere, di formato monumentale, tra le settanta della Collezione Intesa Sanpaolo che saranno esposte alle Gallerie d’Italia di Milano dal 25 maggio al 22 ottobre. Si tratta di un allestimento temporaneo pensato da Luca Massimo Barbero, curatore associato della collezione d’arte moderna e contemporanea della banca, già membro della giuria del Premio Cairo
Gallerie d’Italia (tel. 800-167619)
Dal 25 maggio al 22 ottobre.

Una collezione inattesa. Mostra alle Gallerie d'Italia, a Milano
Una collezione inattesa. Mostra alle Gallerie d'Italia, a Milano

Leandro Elrich, Oltre la soglia - Palazzo Reale

Sono situazioni quotidiane, ordinarie. Un ascensore, un salone da parrucchiere, la facciata di un palazzo, un porto, il paesaggio visto dal finestrino di un treno o di un aereo. Ma in ogni circostanza qualcosa non va, o almeno non funziona come ci si aspetterebbe. Tutte le opere di Leandro Erlich – installazioni, oggetti, sculture, video e fotografie – vivono al confine tra realtà e illusione, minano le nostre certezze e ci invitano a mettere in discussione l’idea che ci siamo fatti del mondo.
Palazzo Reale. Fino al 4 ottobre.

Adriano Pallini - Villa Necchi Campiglio

Era il sarto di Sironi, De Chirico, Martini, Funi e Fontana e cominciò la sua collezione negli anni Venti con il “classico” scambio di abiti e opere, allora in voga, per poi orientarsi su scelte precise, come l’acquisto del Ritratto di Paul Guillaume di Modigliani. A ricostruire la vicenda di Adriano Pallini (1897-1955) è ora una mostra a cura di Paolo Campiglio, Roberto Dulio e della figlia Nicoletta Pallini Clemente, aperta fino all’8 ottobre a Villa Necchi Campiglio (tel. 02-76340121).

Adriano Pallini - Villa Necchi Campiglio

Non hanno voluto Sebastião Salgado e sua moglie Lélia Wanick, curatrice del progetto, mostrare l’orrore della distruzione. L’Amazzonia che splende d’argento, come se il verde fosse pura luce nel bianco e nero delle immagini, è quella primigenia che dobbiamo preservare pena il nostro respiro su questa terra. È un’Amazzonia mitica, di fiumi che volano in cielo, tale è l’umidità, e diventano nubi e pioggia. È l’Amazzonia dei suoi abitanti, uomini e animali. E infine è questa terra grande come l’Europa, l’immenso “vecchio mondo” che si rinnova ogni giorno.

Reggio Emilia

Andriu Deplazes, Burning green - Collezione Maramotti

Prima personale italiana per Andriu Deplazes (Zurigo, 1993). Fino al 30 luglio, la Collezione Maramotti di Reggio Emilia presenta la mostra Burning green, che riunisce trenta grandi dipinti, per la maggior parte inediti e di grandi dimensioni, insieme a vetrate dipinte, lavori su plexiglas e carte dell’artista svizzero, da tempo attivo a Marsiglia. La questione ambientale e la guerra fanno da sfondo a opere di sapore surreale, percorse da un senso di inquietudine.
Reggio Emilia, Collezione Maramotti (tel. 0522- 382484).
Fino al 30 luglio.

CENTRO
Roma

Giani Dessì, TuttoPieno - Museo dell’arte classica dell’Università di Roma La Sapienza

Fino al 21 luglio, le opere di Gianni Dessì (Roma, 1955) dialogano con una delle maggiori collezioni di gessi della Capitale, che conta più di 1.200 calchi  di sculture greche e romane, realizzate tra Otto e Novecento. Un’occasione da non perdere per il pittore, scultore e scenografo italiano, protagonista della mostra TuttoPieno, allestita nei locali del Museo dell’arte classica dell’Università di Roma La Sapienza. Dedicata all’archeologo Marcello Barbanera, scomparso di recente, la rassegna riunisce 19 opere tra sculture e dipinti, selezionati da Claudia Carlucci e Gaetano Lettieri.
Roma, Museo dell’arte classica, Pz.le Aldo Moro 5 (tel. 06-49694317).
L'esposizione è visitabile da martedì 4 aprile fino a venerdì 21 luglio 2023, negli orari di apertura del Museo (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20).
Fino al 21 luglio.

Francesco Vezzoli, Vita dulcis. Paura e desiderio nell’Impero romano - Palazzo delle Esposizioni

Era dolce la vita durante l’Impero romano? Se lo chiedono Stéphane Verger e Francesco Vezzoli, curatori della mostra Vita dulcis. Paura e desiderio nell’Impero romano, allestita dal direttore della fotografia Luca Bigazzi al Palazzo delle Esposizioni, che unisce archeologia, cinema e arte contemporanea in maniera innovativa. Una rassegna di grande suggestione divisa in sette sezioni, capitoli di una saga sospesa tra passato e presente, dove i reperti archeologici si mescolano alle sculture di Vezzoli, allestite da Filippo Bisagni davanti a grandi schermi nei quali scorrono spezzoni di film ispirati al mito della Roma imperiale. 
Roma, Palazzo delle Esposizioni (tel. 06-696271). Fino al 27 agosto.

Arnaldo Pomodoro, Il Grande Teatro delle Civiltà - Palazzo della Civiltà Italiana 

Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926), il più longevo degli scultori italiani che hanno fatto la storia dell’arte, è forse pure uno dei più conosciuti e riconoscibili, anche a livello internazionale, per le sue forme archetipiche e avveniristiche allo stesso tempo. La Fondazione Fendi lo omaggia con una mostra, a cura di Lorenzo Respi e Andrea Viliani (già membro della giuria del Premio Cairo), di trenta opere realizzate tra fine anni Cinquanta e il 2021. Fotografie, bozzetti, disegni, progetti del suo archivio milanese fanno dell’esposizione al Palazzo della Civiltà Italiana una sorta di opera omnia.
Roma, Palazzo della Civiltà Italiana. Fino al 1° ottobre.

L'Aquila

Marisa Merz e Shilpa Gupta, Visibileinvisibile - MAXXI L’Aquila 

Fino al 1° ottobre, Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L’Aquila, ospita un interessante confronto tra il lavoro di due grandi protagoniste della scena artistica internazionale: l’italiana Marisa Merz (Torino, 1926-2019) e l’indiana Shilpa Gupta (Mumbai, 1976). Curata da Fanny Borel con la direzione artistica di Bartolomeo Pietromarchi, la rassegna riunisce cinquanta lavori. Il titolo, Visibileinvisibile, è tratto dall’ultima grande e incompiuta opera filosofica di Maurice Merleau-Ponty, Il visibile e l’invisibile, uscita postuma nel 1964.
L’Aquila, MAXXI (tel. 0862- 414083). Fino al 1° ottobre.

SUD
Napoli

Uno studio-museo in una chiesa barocca sconsacrata, rimasta chiusa per 40 anni, quella di Sant’Aspreno ai Crociferi nel rione Sanità. Qui lavora Jago, al secolo Jacopo Cardillo (Frosinone, 1987), virtuoso e autodidatta della scultura in marmo, già protagonista di mostre di sicuro successo come la prima personale organizzata lo scorso anno a Roma in Palazzo Bonaparte. Nello studio-chiesa ha lavorato a una Pietà, la sua opera più nota che ci accoglie all’ingresso: una suggestiva rielaborazione del capolavoro michelangiolesco conservato a Roma in San Pietro.

Elizabeth II @endlessartist suInstagram
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Elizabeth II
Palermo

C’è anche il ritratto della regina Elisabetta II tra i soggetti dello street artist Endless. Londinese, diplomato alla Cambridge School of art, l’artista attinge le sue immagini dal mondo della comunicazione di massa e della pubblicità: copertine di giornali o flaconi di profumo vengono così riportati su tela in un vortice di colori e di segni. I suoi lavori sono un invito «a riconsiderare la bellezza convenzionale nel quotidiano, ad allargare i riferimenti, in un mondo dove moda e luxury brand sono diventati la nuova religione», spiega l’artista, che fino al 29 luglio presenta ai Cantieri Culturali alla Zisa 22 dipinti su tela, una scultura e un murale realizzato per l’occasione.

Jago, Pietà. @jago.artist su Instagram
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Pietà